Approfondimenti Database PostgreSQL: i clienti temono i blackout
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25/07/2025

Fornitori alternativi più piccoli traggono vantaggio dalle preoccupazioni del mercato per monetizzare le opportunità emergenti

Database PostgreSQL: i clienti temono i blackout
Il mondo dei database cloud sta vivendo una vera e propria rivoluzione silenziosa, con PostgreSQL al centro di una battaglia commerciale che vede i colossi tecnologici sfidati da una nuova generazione di fornitori specializzati. Mentre il database open source continua la sua ascesa inarrestabile nelle classifiche di popolarità - DB-Engines lo registra come il più grande scalatore del 2025 con oltre 13 punti di aumento - emergono preoccupazioni significative sulla affidabilità dei servizi offerti dai grandi provider cloud. La questione non riguarda solo le prestazioni tecniche, ma tocca il cuore stesso delle strategie IT aziendali moderne.

La matematica spietata dell'uptime aziendale

I numeri emersi da una recente indagine condotta su 212 responsabili IT dipingono un quadro chiaro delle aspettative del mercato. Il 91% delle organizzazioni che utilizzano PostgreSQL pretende non più di quattro minuti di downtime mensile, equivalenti a un uptime del 99,99%, mentre un ambizioso 24% punta addirittura a meno di 30 secondi di interruzione. Queste cifre rivelano quanto le aziende moderne dipendano dalla continuità operativa dei loro sistemi di database.

Parallelamente, l'82% degli utenti dei servizi cloud PostgreSQL si dichiara preoccupato per i potenziali fallimenti delle regioni cloud, una paura tutt'altro che infondata considerando che il 21% ha effettivamente sperimentato tali problematiche nell'ultimo anno. Come osserva Adam Ronthal di Gartner, però, rimane da chiarire se esista un problema genuino con gli SLA di affidabilità dei servizi PostgreSQL o se si tratti principalmente di percezioni amplificate dal passaparola.

L'ecosistema dei giganti e le loro promesse

Microsoft, Amazon e Google hanno costruido le loro offerte PostgreSQL seguendo filosofie diverse ma convergenti. Azure Database per PostgreSQL si presenta come servizio completamente gestito con opzioni single server, flexible server e hyperscale, mentre AWS propone sia servizi PostgreSQL di base che soluzioni più integrate come Aurora. Google completa il panorama con AlloyDB, progettato per integrarsi profondamente con l'infrastruttura cloud sottostante.

Di fronte alle crescenti pressioni del mercato, AWS ha risposto rivendicando per il suo Amazon Aurora DSQL compatibile con PostgreSQL una disponibilità fino al 99,999%, mentre Amazon Aurora per PostgreSQL offre un SLA del 99,99% con replica globale e disaster recovery cross-regione in meno di un minuto. Tuttavia, queste promesse tecniche sembrano non bastare a placare le preoccupazioni degli utenti enterprise.

La compatibilità al 100% diventa il nuovo campo di battaglia

La rivolta dei servizi distribuiti

È proprio in questo scenario che emerge una nuova categoria di fornitori, determinati a colmare il gap percepito dai grandi hyperscaler. PlanetScale, storicamente associata ai servizi MySQL distribuiti basati su Vitess di YouTube, ha recentemente lanciato un servizio PostgreSQL che promette compatibilità totale grazie all'utilizzo di PostgreSQL open source puro, gestito dal loro operatore proprietario sviluppato originariamente per MySQL.

Sam Lambert, CEO di PlanetScale, spiega che il loro operatore rappresenta "il pezzo di magia che garantisce a PlanetScale uptime e affidabilità così solidi: è quello che gestisce tutti i nodi, lo stato e la topologia". La sfida principale è stata adattare PostgreSQL a questa architettura senza compromettere la compatibilità, un obiettivo che Lambert sostiene di aver raggiunto al 100% per il servizio attuale e al 99% per la versione sharded in sviluppo.

Il confronto spietato della compatibilità

La battaglia si sta spostando sempre più sul terreno della compatibilità PostgreSQL, dove le differenze diventano eclatanti. Secondo il PostgreSQL Compatibility Index, CockroachDB raggiunge circa il 40% di compatibilità, mentre YugabyteDB si attesta intorno all'85%. Lambert critica apertamente questi competitor definendoli "non così compatibili" nonostante riconosca che si tratta di servizi distribuiti "impressionanti".

Convex, che sviluppa database reattivi open-source per applicazioni web, ha già iniziato la migrazione da AWS Aurora a PlanetScale, dichiarando in un post sul blog aziendale che "per anni abbiamo operato Convex su AWS Aurora. L'esperienza è stata okay. Aurora fa quello che dice: è affidabile, scala ragionevolmente bene e si integra bene con il resto di AWS. Ma 'okay' non è dove vogliamo fermarci".

La geografia come vantaggio competitivo

pgEdge rappresenta un altro approccio interessante al problema, proponendo un database distribuito multi-master basato su PostgreSQL open-source che consente di avere database master multipli distribuiti geograficamente. Phillip Merrick, co-fondatore e CEO, sottolinea come il servizio offra "livelli piuttosto estremi di alta disponibilità" mentre risolve contemporaneamente il problema della latenza per le applicazioni globali.

La clientela tipica di pgEdge include grandi organizzazioni nei servizi finanziari e governativi, settori dove "l'applicazione semplicemente non può andare offline, quindi c'è quasi zero tolleranza per qualsiasi downtime". Questo segmento di mercato, pur rappresentando una porzione relativamente piccola secondo Ronthal di Gartner, risulta particolarmente redditizio e strategicamente importante.

Il futuro del database distribuito

La crescente popolarità di PostgreSQL - diventato il database più popolare tra gli sviluppatori nel 2023 e quarto nella classifica generale dietro Oracle, MySQL e Microsoft SQL Server - sta creando opportunità significative per i fornitori alternativi. Tuttavia, come osserva Ronthal, il vero banco di prova sarà dimostrare un rapporto prezzo-prestazioni convincente rispetto alle offerte degli hyperscaler.

La questione rimane aperta: i servizi PostgreSQL distribuiti rappresentano una reale alternativa strategica o soltanto una nicchia per casi d'uso specifici? Mentre i grandi provider cloud continuano a perfezionare le loro offerte e a documentare meglio i loro livelli di servizio, la nuova generazione di fornitori specializzati sta ridefinendo gli standard di affidabilità e compatibilità nel mercato dei database cloud.

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