Il colosso della virtualizzazione VMware si trova ancora una volta al centro delle polemiche per l'ennesimo fallimento nella gestione dei servizi destinati alla clientela. Questa volta il problema riguarda la migrazione del portale Cloud Services, un'operazione che doveva rappresentare un miglioramento dell'esperienza utente ma che si è trasformata in una serie di rinvii e comunicazioni contraddittorie. La vicenda evidenzia le crescenti difficoltà dell'azienda, ora sotto il controllo di Broadcom, nel garantire la continuità dei servizi essenziali per i propri clienti.
Una migrazione annunciata e mai completata
Alla fine di agosto, VMware aveva comunicato ai propri clienti l'imminente "transizione" dal portale VMware Cloud Services esistente verso una nuova Cloud Services Console. Il 13 settembre, l'azienda aveva fornito date precise: la migrazione sarebbe avvenuta tra il 19 e il 21 settembre, con il vecchio portale che sarebbe diventato temporaneamente di sola lettura durante il processo.
Il 21 settembre, ultimo giorno della finestra temporale prevista, VMware ha dovuto comunicare ai clienti che "la transizione prevista del VMware Cloud Services Portal verso la nuova Cloud Services Console su Broadcom non andrà online il 21 settembre come originariamente comunicato". L'unità di business di Broadcom ha promesso di riprovare il weekend successivo, ma anche questo secondo tentativo è risultato vano.
Comunicazioni confuse e date contraddittorie
Le email inviate ai clienti durante questa fase hanno mostrato informazioni inconsistenti che hanno contribuito ad alimentare la confusione. Un messaggio del 26 settembre affermava che "i nostri team interni necessitano di tempo aggiuntivo per assicurare che la transizione verso la nuova Cloud Services Console su Broadcom sia il più fluida possibile", fissando una nuova data per il weekend tra il 26 e il 28 settembre.
Durante quei giorni, The Register ha verificato che il portale mostrava effettivamente notifiche sulla migrazione in corso. Tuttavia, un'email del lunedì 29 settembre contraddiceva quanto comunicato in precedenza, dichiarando che "in vista del go-live pianificato per il weekend scorso, i nostri team interni hanno preso la decisione di cambiare la data della migrazione".
I precedenti problemi con le migrazioni Broadcom
Questo piano di migrazione rispecchia le decisioni passate di Broadcom di sostituire i siti di supporto VMware con servizi che riflettono l'aspetto e la sensazione dei portali che gestisce per gli utenti dei suoi altri prodotti. Anche quella migrazione precedente non era stata brillante: gli utenti avevano inizialmente segnalato difficoltà nell'accesso alle licenze e ancora oggi si lamentano talvolta di collegamenti morti agli articoli della knowledge base.
VMware ha inoltre avuto difficoltà ad adattare il suo nuovo portale di supporto per fornire patch di sicurezza ai possessori di licenze perpetue. I clienti VMware si trovano quindi di fronte a un'altra esperienza problematica di migrazione del supporto, proprio mentre Broadcom chiede loro di investire completamente sulla suite cloud privato VMware Cloud Foundation (VCF).
L'addio a vSphere 7 e le alternative sul mercato
Questa settimana segna un momento cruciale per molti utenti VMware: giovedì 2 ottobre l'azienda terminerà il supporto per vSphere e VSAN 7.x. Originariamente prevista per aprile, la fine del supporto era stata posticipata per ragioni non specificate.
Numerosi fornitori stanno cercando di attrarre gli utenti ancora fermi a vSphere 7. L'azienda di supporto terzo Spinnaker ha promesso la settimana scorsa un supporto "indefinito" per la piattaforma. Red Hat ha colto l'occasione per ricordare che il suo prodotto OpenShift Virtualization facilita la creazione di infrastrutture virtuali e le migrazioni. Nutanix ha espanso il supporto per lo storage esterno permettendo alla sua piattaforma di utilizzare i sistemi PowerStore di Dell.
Questi fornitori continuano a proporre alternative interessanti agli utenti VMware perché molti intendono ridurre la propria dipendenza da Virtzilla o abbandonarla completamente. La società di analisi Gartner prevede che il 35 percento dei carichi di lavoro attualmente ospitati sotto VMware migrerà verso altre piattaforme entro il 2028, testimonianza di un mercato in profonda trasformazione.