Con l'aumento degli incidenti sulle strade per guida distratta o spericolata, i veicoli autonomi si stanno profilando come la soluzione migliore per attenuare il problema.
Come sottolinea Selika Josiah Talbott, i veicoli autonomi possono ridurre il numero di incidenti e quindi le vittime, integrare la forza lavoro necessaria per spostare merci e migliorare la mobilità laddove non sia sufficiente.
Affinché i veicoli autonomi rappresentino un effettivo vantaggio per la comunità è però necessario definire linee guida e standard condivisi nell'industria automobilistica, al momento molto carente in tal senso.
Proprio la mancanza di standard industriali e di sicurezza è ciò che rallenta l'innovazione: senza benchmark né norme condivise è impossibile ridurre il costo e la complessità della produzione, tantomeno guadagnare la fiducia della popolazione.
Ogni industria nel settore dell'automobilismo sta cercando di produrre veicoli autonomi seguendo linee guida interne che in pochi casi coincidono con quelle delle altre realtà.
Senza un framework legale e una serie di direttive precise è impossibile produrre veicoli autonomi considerati sicuri, sottolinea Talbott. Per essere messi su strada, i veicoli autonomi dovranno rispettare standard molto severi, ma finché questi non verranno delineati con precisione sarà difficile raggiungere la piena autonomia di guida.
I test-drive delle singole imprese sono limitati e prendono in considerazione solo una parte delle situazioni che possono avvenire in strada. Stando a diverse previsioni, al passo attuale i veicoli autonomi non arriveranno sulle nostre strade prima del 2035; un periodo molto lungo, considerato il numero di incidenti che possono prevenire.