Oltre che per apprendere i risultati della prima edizione dell'AI Readiness Index, l’ultima conferenza stampa di Cisco è stata anche l’occasione per fare il punto sulla guida autonoma e la mobilità urbana.
A condurre la presentazione è stato il Dott. Sergio Matteo Savaresi, dal 2023 a capo del DEIB del Politecnico di Milano, nonché team leader e responsabile scientifico del progetto 1000 Miglia Autonomous Drive (1000MAD).
RIDURRE IL PARCO AUTO E AUMENTARNE L'UTILIZZO: UNA NUOVA VISIONE DELLA MOBILITÀ
L'iniziativa 1000MAD mira a trasformare la mobilità urbana in risposta all'alta densità di veicoli. Negli USA, ad esempio, ci sono 830 auto per 1.000 abitanti; il valore è estremamente alto, visto che la statistica include anche bambini e anziani.
L'Italia segue da vicino con 750 auto per migliaia di abitanti e un totale di 45 milioni di auto private a fronte di una popolazione di quasi 60 milioni. Questa saturazione si traduce in un uso limitato delle auto, con una media annuale di solo 8.000 km percorsi.
L'arrivo delle auto elettriche rende la situazione attuale ancora più paradossale. Da esse ci si aspetta un'autonomia equivalente a quella delle auto a motore termico, circa 500 km. Ma ciò comporta l'adozione di batterie dalla grande capacità, la cui vita media è di circa 600mila chilometri, valore in contrasto con le basse percorrenze degli autoveicoli privati.
CAR SHARING RINNOVATO: VERSO UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE
La mobilità come servizio, declinata attraverso il car sharing, ben si adatta bene alle auto elettriche, offrendo maggiore utilizzo e chilometraggi. Tuttavia, questo modello non è ancora la soluzione definitiva per la mobilità futura, principalmente per la necessità di un ampio parco macchine, così da garantire agli utenti un'offerta efficiente e accessibile.
I servizi di car sharing attuali sono spesso costosi per gli utenti e poco remunerativi per i gestori. La soluzione a questo impasse è rappresentata dalla guida autonoma, ossia da veicoli capaci di ricaricarsi e posizionarsi in aree di alta domanda, se non di arrivare direttamente sotto casa degli utenti.
Il team del Dr. Savaresi del Politecnico di Milano ha analizzato i modelli di mobilità automobilistica in Italia, concludendo che solo una piccola parte del parco macchine attuale si adatterebbe alla elettrificazione senza modificare l'attuale modello di mobilità privata. La soluzione, infatti, non risiede nel dotare ogni individuo di un'auto autonoma, ma nel passare a un sistema basato sulla condivisione di un numero ridotto di veicoli, intensamente utilizzati.
In questo scenario, la tecnologia dell'auto autonoma diventa fondamentale, non come un semplice gadget per rendere più comodi i viaggi in autostrada ma come un elemento cardine di un nuovo modello di mobilità condivisa e sostenibile.
UN PASSO CRUCIALE NELL'AUTOMAZIONE STRADALE
L'introduzione su larga scala delle auto autonome rappresenta però un dilemma politico significativo. Sebbene queste tecnologie siano già più efficienti del 10% rispetto alla guida umana, e quindi già oggi potrebbero salvare numerose vite, culturalmente non siamo ancora pronti ad accettare errori non umani.
Questo è evidenziato dall'incidente mortale di un robotaxi di Cruise a San Francisco, dove, nonostante un minor tasso di incidentalità rispetto ai taxi tradizionali, il fatto ha portato alla sospensione immediata del servizio, riflettendo la nostra difficoltà nel bilanciare rischi e opportunità legati all'automazione e all'intelligenza artificiale.
1000MAD: VERSO UN NUOVO MODELLO DI MOBILITÀ
Il progetto 1000MAD mira a creare un ecosistema di mobilità con poche auto ma ad alto utilizzo, tutte elettriche, autonome e condivise, per ridurre al minimo (se non eliminare del tutto) le vittime della strada. Questo modello lascerebbe più spazio per la mobilità sostenibile, promuovendo biciclette elettriche e vaste aree pedonali.
Per arrivarci, però, la guida autonoma deve compiere un ulteriore balzo in avanti, che per il team del Politecnico di Milano si è tradotto in due attività: innovazione in pista e sperimentazione su strada.
Gli studenti condotti dal Dr. Savaresi hanno così partecipato alla Indy Autonomous Challenge, vincendo quattro gare. Le auto, in competizione l'una contro l'altra a velocità fino a 240 km/h, hanno dimostrato l'efficacia dell'IA nella gestione della velocità e nell'evitare collisioni. Cisco, come partner tecnologico, ha fornito componenti essenziali per la comunicazione intra e interveicolare.
Il passo successivo è stato l’avvio del progetto 1000 Miglia Autonomous Drive. Utilizzando il decreto DM70 Smart Road, che consente la sperimentazione su strade pubbliche, il team ha testato una Maserati MC20 Cielo a guida autonoma in quattro tappe della Mille Miglia 2023, migliorando così la tecnologia di percezione ambientale.
Il 27 luglio sono stati eseguiti test autostradali a velocità più elevate rispetto a quelle normalmente mantenute in contesti urbani ed extraurbani, cui ne sono seguiti altri lo scorso 31 ottobre. Il 15 novembre, infine, è stato il momento di provare la MC20 nei contesti urbani aperti al traffico delle cittadine di Ferrara, Modena e Parma, così da validare gli algoritmi ricavati grazie alla scorsa 1000 Miglia.
Forte dei successi ottenuti, il team ora si prepara per l’edizione 2024 della 1000 Miglia, puntando a percorrere l'intero tragitto con una nuovissima Maserati Grancabrio Folgore, combinando così innovazione tecnologica e strategie di marketing.