Tecnologia AI senza freni in UE: ecco cosa succede
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03/07/2025

176 progetti di "gigafactory" in 16 Stati UE: servono 3 milioni di GPU per supportare l'espansione dell'intelligenza artificiale europea

AI senza freni in UE: ecco cosa succede

L'Unione Europea si prepara a spalancare i cordoni della borsa con un investimento da 20 miliardi di euro per trasformare il continente in una potenza dell'intelligenza artificiale. La Commissione Europea ha infatti ricevuto una risposta definita "travolgente" alla sua chiamata per manifestazioni di interesse nella costruzione delle cosiddette AI Gigafactory, con ben 76 proposte provenienti da 16 stati membri che coinvolgono 60 siti diversi. Un entusiasmo che non sorprende quando qualcuno agita un assegno in bianco di queste dimensioni.

La corsa all'oro digitale del vecchio continente

Dietro questo termine apparentemente futuristico si nascondono strutture molto concrete: enormi centri di calcolo e archiviazione dati progettati specificamente per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale su larga scala. Parliamo di modelli con centinaia di trilioni di parametri, una complessità che richiede infrastrutture dedicate di dimensioni considerevoli. L'obiettivo è chiaro: posizionare l'Europa come superpotenza globale dell'IA, un settore in cui attualmente il continente si trova in svantaggio rispetto a Stati Uniti e Cina.

Le manifestazioni di interesse arrivano da un ventaglio variegato di soggetti: operatori di data center globali ed europei, fornitori di telecomunicazioni e compagnie elettriche. Tra i nomi emersi finora figurano la tedesca Ionos per l'hosting, le spagnole Telefónica e MasOrange per le telecomunicazioni, mentre Schneider Electric ha già annunciato di vedere grandi opportunità nel piano d'azione AI Continent della Commissione.

Nvidia e il jackpot europeo

I veri vincitori di questa pioggia di investimenti potrebbero essere i produttori di GPU, con Nvidia in prima fila. La Commissione Europea stima che le nuove strutture richiederanno almeno tre milioni di acceleratori di ultima generazione per l'elaborazione dell'IA. Una quantità sufficiente per garantire al CEO di Nvidia Jensen Huang giacche di pelle di lusso per parecchio tempo a venire.

Tre milioni di GPU per alimentare il sogno digitale europeo

Tuttavia, è importante precisare che siamo ancora nella fase preliminare del processo. Queste 76 manifestazioni non rappresentano candidature formali, ma servono alla Commissione e agli stati membri per mappare il panorama dei potenziali candidati. La vera chiamata ufficiale per le proposte è prevista per la fine del 2025.

Controversie energetiche e sfide nazionali

Non mancano le polemiche legate a questi progetti faraonici. In Danimarca, dove i politici spingono per ospitare una delle strutture, sono emerse preoccupazioni significative riguardo al consumo energetico che una simile installazione comporterebbe. Il rischio è quello di mettere sotto pressione la rete elettrica nazionale, un problema che potrebbe ripetersi in altri paesi europei.

Anche il Belgio si è fatto avanti con proposte concrete, identificando potenziali siti a Charleroi o Zellik, alle porte di Bruxelles. La riservatezza commerciale impedisce alla Commissione di rivelare l'identità di tutti i candidati, ma il quadro che emerge è quello di un continente determinato a non perdere il treno dell'intelligenza artificiale.

Come ha dichiarato Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutivo della Commissione per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia: "È un risultato che supera di gran lunga le nostre aspettative e dimostra il crescente slancio ed entusiasmo dell'Europa per l'innovazione nell'IA". Resta da vedere se questo entusiasmo si tradurrà in risultati concreti nella sfida globale dell'intelligenza artificiale.

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