La recente introduzione di Sora 2, il generatore di video basato sull'intelligenza artificiale di OpenAI, ha scatenato una tempesta nel mondo dell'intrattenimento e del copyright digitale. Il nuovo strumento, lanciato la scorsa settimana con accesso limitato su invito, consente agli utenti di creare brevi filmati partendo da semplici descrizioni testuali, ma ha immediatamente sollevato questioni cruciali riguardo alla proprietà intellettuale. La piattaforma si è infatti riempita di contenuti che riproducevano personaggi iconici come SpongeBob, i protagonisti di South Park, creature dei Pokémon e i personaggi di Rick and Morty, generando preoccupazioni tra i detentori dei diritti d'autore.
Il paradosso dell'opt-out nel mondo digitale
La strategia iniziale di OpenAI ha rivelato un approccio controverso alla gestione dei diritti d'autore. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'azienda ha informato agenzie di talenti e studi cinematografici che, se non desideravano vedere i propri contenuti protetti da copyright replicati dal generatore video, avrebbero dovuto richiedere esplicitamente l'esclusione. Questo meccanismo di "opt-out" rappresenta un capovolgimento delle tradizionali dinamiche del copyright, dove solitamente è necessario ottenere il permesso prima di utilizzare materiale protetto.
Attualmente, i proprietari di contenuti possono segnalare violazioni del copyright attraverso un modulo specifico per le dispute, ma OpenAI ha chiarito che singoli artisti o studi non possono ottenere un'esclusione generale. Varun Shetty, responsabile delle partnership media di OpenAI, ha dichiarato che l'azienda collaborerà con i detentori dei diritti per bloccare i personaggi da Sora su richiesta e risponderà alle richieste di rimozione.
La promessa di un controllo "granulare"
Il CEO di OpenAI Sam Altman ha risposto alle crescenti pressioni sabato scorso attraverso un post sul blog aziendale, annunciando modifiche significative al funzionamento della piattaforma. La sua proposta prevede di fornire ai detentori dei diritti un controllo più dettagliato sulla generazione dei personaggi, simile al sistema che già permette agli utenti di condividere la propria immagine nell'app, ma con controlli aggiuntivi.
Altman ha rivelato che molti proprietari di diritti si mostrano entusiasti di questa nuova forma di "fan fiction interattiva", ritenendo che questo tipo di coinvolgimento possa generare valore considerevole per loro. Tuttavia, desiderano la possibilità di specificare come i loro personaggi possano essere utilizzati, inclusa l'opzione di vietarne completamente l'uso.
Verso un nuovo modello economico
La questione economica emerge come elemento centrale nella strategia futura di OpenAI. Altman ha sottolineato la necessità di monetizzare la generazione video, osservando che gli utenti stanno già producendo molti più contenuti del previsto. Questo potrebbe tradursi in pagamenti ai detentori dei diritti che concedono il permesso per la generazione dei loro personaggi.
Il modello esatto richiederà sperimentazione e aggiustamenti, ma l'azienda prevede di iniziare molto presto. L'obiettivo dichiarato è che il nuovo tipo di coinvolgimento risulti ancora più prezioso della condivisione dei ricavi, pur aspirando a rendere vantaggiose entrambe le componenti. Altman ha paragonato il periodo attuale ai primi giorni di ChatGPT, prevedendo un alto tasso di cambiamenti con inevitabili decisioni positive e alcuni passi falsi.
La sfida che OpenAI deve affrontare riflette le tensioni più ampie tra innovazione tecnologica e protezione della proprietà intellettuale nell'era dell'intelligenza artificiale generativa. La capacità dell'azienda di trovare un equilibrio tra creatività degli utenti e rispetto dei diritti d'autore potrebbe definire gli standard per l'intera industria dell'AI generativa.