Tecnologia Meta investirà 600 miliardi in data center AI
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12/11/2025

Meta investirà 600 miliardi di dollari negli USA entro il 2028 per costruire data center dedicati all'intelligenza artificiale in risposta alla crescente importanza dell'IA.

Meta investirà 600 miliardi in data center AI

Meta si prepara a un colossale investimento infrastrutturale negli Stati Uniti che ridefinirà il panorama dell'intelligenza artificiale aziendale nei prossimi anni. Il colosso tecnologico guidato da Mark Zuckerberg ha annunciato venerdì scorso un piano da 600 miliardi di dollari destinato alla costruzione di data center dedicati all'AI entro il 2028. Si tratta di una delle più grandi scommesse industriali della storia recente del settore tech, che riflette l'urgenza con cui le grandi piattaforme digitali stanno correndo per garantirsi la supremazia nell'era dell'intelligenza artificiale.

La corsa alla "superintelligenza personale"

L'ambizione dichiarata dal CEO di Meta è quella di sviluppare quella che lui stesso definisce "superintelligenza personale", un concetto che va oltre i comuni assistenti digitali per immaginare sistemi di AI profondamente integrati nella vita quotidiana degli utenti. Durante la conference call sui risultati del terzo trimestre, tenutasi il 29 ottobre, l'azienda ha delineato una strategia di espansione che prevede una crescita esponenziale delle spese in conto capitale per il 2026, superando significativamente quelle dell'anno in corso.

La direttrice finanziaria Susan Li ha specificato che l'incremento delle spese generali accelererà a un ritmo "significativamente più veloce" nel prossimo anno. La voce più pesante del budget sarà rappresentata dalla capacità computazionale, divisa tra data center proprietari e servizi cloud di terze parti, seguita dalle retribuzioni per attrarre e trattenere i migliori talenti nel campo dell'intelligenza artificiale.

Una scommessa miliardaria tra aspettative e scetticismo

Gli investitori ricordano ancora i miliardi bruciati nel metaverso

Nonostante i risultati finanziari dell'ultimo trimestre abbiano superato le previsioni degli analisti, i mercati guardano con crescente apprensione all'escalation degli investimenti in AI. Come riportato all'inizio di novembre, gli azionisti di Meta stanno "perdendo la pazienza" di fronte a questa nuova ondata di spese colossali, con la memoria ancora fresca del disastroso investimento nel metaverso che aveva fatto crollare le quotazioni del titolo.

Tiffany Wade, senior portfolio manager presso Columbia Threadneedle Investments, non ha usato mezzi termini nel commentare la strategia aziendale: "Sembra un ritorno ai vecchi tempi di Meta, quando spendeva troppo per cose frivole o prive di adeguati obiettivi di rendimento. Gli investitori stanno perdendo la pazienza". Il paragone con l'avventura del metaverso è inevitabile per chi osserva dall'esterno, anche se l'azienda sostiene che la domanda di capacità computazionale continua a superare ogni previsione.

La visione di Zuckerberg: investire oltre le aspettative

Il fondatore di Meta ha difeso la strategia espansiva con un ragionamento apparentemente controintuitivo ma radicato nell'esperienza recente dell'azienda. Secondo Zuckerberg, ogni volta che Meta costruisce infrastrutture basandosi su "assunzioni aggressive", la domanda effettiva di potenza di calcolo si rivela superiore alle stime più ottimistiche. Questa dinamica, a suo avviso, giustifica investimenti ancora più massicci, che nel lungo periodo dovrebbero rivelarsi redditizi.

L'azienda ha voluto anche sottolineare la propria responsabilità sociale nel comunicato stampa, dichiarando che continuerà a "sostenere le comunità che ci ospitano" mentre espande la propria rete di data center. Con la crescente importanza dell'intelligenza artificiale, Meta riconosce che le infrastrutture di calcolo diventeranno sempre più strategiche per l'intera economia digitale.

L'effetto domino sul mercato dei capitali

L'impatto degli investimenti in AI non si limita ai bilanci delle singole aziende tecnologiche, ma sta influenzando l'intero mercato obbligazionario statunitense. Secondo le previsioni di Maureen O'Connor, responsabile globale del sindacato del debito high-grade presso Wells Fargo, l'emissione di obbligazioni investment-grade negli Stati Uniti potrebbe raggiungere 1,7 trilioni di dollari quest'anno e 1,85 trilioni nel 2026. Un fattore determinante di questa crescita è proprio l'indebitamento crescente delle blue-chip companies per finanziare progetti legati all'intelligenza artificiale, creando un circolo virtuoso – o vizioso, a seconda dei punti di vista – tra innovazione tecnologica e mercati finanziari.

Fonte: pymnts.com

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