Tecnologia L’IA predice la morte degli hard disk
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16/11/2022

ULINK DA Drive Analyzer sfrutta un motore basato sull’intelligenza artificiale per monitorare lo stato delle unità di storage.

L’IA predice la morte degli hard disk

Gli utilizzi dei sistemi basati sull’IA stanno acquisendo importanza in moltissimi campi, dagli assistenti personali alla guida autonoma. Ma uno dei casi in cui lo sviluppo è più maturo riguarda l’analisi preventiva dei guasti, un ambito che si presta molto bene all’implementazione di un sistema di analisi autonomo.

L’aumento esplosivo dei dati e dell'utilizzo delle risorse di elaborazione ha comportato nuove preoccupazioni per i team IT che lavorano nelle aziende o nei data center.

Garantire l'integrità dello storage è un compito sempre più complesso, che prevede il monitoraggio e di moltissimi parametri, che devono poi portare ad agire al momento opportuno.

L'uso dell'intelligenza artificiale può semplificare questa attività monitorando diversi parametri di integrità dell'unità e sintetizzando lo stato di moltissime unità di archiviazione. Questo approccio è particolarmente utile nei data center e nei server dedicati all’archiviazione dei dati come i dispositivi Nas.

La proposta di Drive Analyzer

ULINK DA Drive Analyzer è alimentato da un motore di intelligenza artificiale basato sul cloud che sfrutta i dati storici di milioni di hard disk per prevedere se una delle unità monitorate è vicina al guasto.

La dashboard intuitiva semplifica il monitoraggio del punteggio di previsione della durata e dello stato di salute dell'unità, inclusi gli attributi Smart, la temperatura e gli Iops.

Dashboard di Drive Analyzer
La dashboard di ULINK DA Drive Analyzer

ULINK DA Drive Analyzer può essere utilizzato per monitorare lo stato di più sistemi NAS e account utente. Il portale Web consente di studiare e analizzare il modello dei parametri in grande dettaglio, segnalando le unità che sono a grave rischio di guasto e moderato rischio di guasto.

Il software si integra con le soluzioni di storage targate Qnap, che permettono una comunicazione automatica di tutte le informazioni relative ai dischi utilizzati sui server e i Nas prodotti dall’azienda.

Le unità segnalate come a grave rischio hanno un’autonomia massima di 30 giorni, mentre le unità a rischio moderato possono sopravvivere in media ancora 6 mesi dopo il primo avviso.

Circa il 40% delle unità a rischio grave e il 33% delle unità a rischio moderato si guastano entro 30 giorni; quando si ricevono gli avvisi, quindi, è opportuno prendere le dovute precauzioni per prevenire la perdita di dati e garantire la continuità.

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