Gli utilizzi dei sistemi basati sull’IA stanno acquisendo importanza in moltissimi campi, dagli assistenti personali alla guida autonoma. Ma uno dei casi in cui lo sviluppo è più maturo riguarda l’analisi preventiva dei guasti, un ambito che si presta molto bene all’implementazione di un sistema di analisi autonomo.
L’aumento esplosivo dei dati e dell'utilizzo delle risorse di elaborazione ha comportato nuove preoccupazioni per i team IT che lavorano nelle aziende o nei data center.
Garantire l'integrità dello storage è un compito sempre più complesso, che prevede il monitoraggio e di moltissimi parametri, che devono poi portare ad agire al momento opportuno.
L'uso dell'intelligenza artificiale può semplificare questa attività monitorando diversi parametri di integrità dell'unità e sintetizzando lo stato di moltissime unità di archiviazione. Questo approccio è particolarmente utile nei data center e nei server dedicati all’archiviazione dei dati come i dispositivi Nas.
La proposta di Drive Analyzer
ULINK DA Drive Analyzer è alimentato da un motore di intelligenza artificiale basato sul cloud che sfrutta i dati storici di milioni di hard disk per prevedere se una delle unità monitorate è vicina al guasto.
La dashboard intuitiva semplifica il monitoraggio del punteggio di previsione della durata e dello stato di salute dell'unità, inclusi gli attributi Smart, la temperatura e gli Iops.
ULINK DA Drive Analyzer può essere utilizzato per monitorare lo stato di più sistemi NAS e account utente. Il portale Web consente di studiare e analizzare il modello dei parametri in grande dettaglio, segnalando le unità che sono a grave rischio di guasto e moderato rischio di guasto.
Il software si integra con le soluzioni di storage targate Qnap, che permettono una comunicazione automatica di tutte le informazioni relative ai dischi utilizzati sui server e i Nas prodotti dall’azienda.
Le unità segnalate come a grave rischio hanno un’autonomia massima di 30 giorni, mentre le unità a rischio moderato possono sopravvivere in media ancora 6 mesi dopo il primo avviso.
Circa il 40% delle unità a rischio grave e il 33% delle unità a rischio moderato si guastano entro 30 giorni; quando si ricevono gli avvisi, quindi, è opportuno prendere le dovute precauzioni per prevenire la perdita di dati e garantire la continuità.