Approfondimenti L'IA è fondamentale per le imprese, ma la mancanza di risorse e competenze rallenta i progetti
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16/12/2024

Le imprese vogliono trarre valore dall'intelligenza artificiale, ma ci sono alcuni ostacoli che ne rallentano l'implementazione effettiva.

L'IA è fondamentale per le imprese, ma la mancanza di risorse e competenze rallenta i progetti

Le aziende sono attirate dall'intelligenza artificiale, ma le implementazioni effettive dei progetti vanno a rilento a causa di alcuni ostacoli. A rivelarlo è un recente studio di Qlik che ha coinvolto 4.200 professionisti a livello globale, interrogandoli sull'importanza dell'IA per la loro impresa. 

In Italia il 94% delle organizzazioni ha dichiarato di avere familiarità con le funzioni di IA e ha dimostrato consapevolezza nell'uso di diverse applicazioni e strumenti. L'85% ha confermato che vede questa tecnologia come una priorità strategica che può portare all'incremento dei profitti e al raggiungimento di obiettivi a lungo termine. 

Nonostante questo riconoscimento, sono pochi i progetti che superano la fase di pianificazione e molti vengono scartati ancora prima. Secondo l'analisi di Qlik, il 20% delle aziende ha tra i 50 e i 100 progetti di IA non ancora attivi; la stessa percentuale ha avviato fino a 50 progetti in fase di pianificazione od oltre, ma li ha poi interrotti o annullati. 

Gli ostacoli che rallentano l'implementazione dell'IA

Ci sono diversi motivi per cui le aziende faticano a portare a termine i progetti di IA: in Italia, il 26% delle aziende che ha avviato progetti e poi li ha interrotti, ha riportato che le cause principali sono state problemi di governance dei dati, mancanza di risorse qualificate e vincoli di budget. 

La governance dei dati, in particolare, appare come una delle sfide cruciali nell'implementazione efficace dell'IA: il 25% delle imprese lo ha identificato come uno dei principali ostacoli. 

Il 75% degli intervistati, inoltre, ritiene necessario un maggior impegno da parte del governo per fornire programmi di formazione sull'IA: solo il 57% infatti percepisce che l'istruzione stia formando un numero sufficiente di talenti con competenze rilevanti in questa tecnologia. 

Lo studio di Qlik evidenzia anche un importante problema di fiducia molto diffuso: a livello globale, oltre un terzo (37%) dei responsabili delle decisioni sull'IA ha affermato che i propri senior manager non hanno fiducia nella tecnologia e il 42% ritiene che anche i dipendenti junior non si fidino abbastanza. Il 21% ha affermato che la mancanza di fiducia è presente anche nei clienti.  
 
La fiducia rimane una questione critica anche in Italia: il 48% rileva una mancanza di fiducia tra i dipendenti meno senior, e il 21% tra i clienti esterni.

"I leader aziendali conoscono il valore dell'intelligenza artificiale, ma devono affrontare una moltitudine di ostacoli che gli impediscono di passare dal proof of concept all'implementazione dell’AI" ha dichiarato James Fisher, Chief Strategy Officer di Qlik. "Il primo passo per creare una strategia è identificare un caso d'uso chiaro, con obiettivi e misure di successo definiti, e utilizzarlo per identificare le competenze, le risorse e i dati necessari per supportarlo su larga scala. In questo modo si può iniziare a creare fiducia e a ottenere il consenso del management per avere successo".

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