Il gap di skill di intelligenza artificiale è ancora molto elevato e la maggior parte delle imprese è disposta ad aumentare lo stipendio a chi le possiede: è quanto emerge dall'U.K. Workforce Index redatto da Fiverr.
Stando al report, l'83% delle imprese offre un aumento dello stipendio, con alcune realtà che arrivano a offrire un incremento anche del 45% per chi ha esperienza nell'ambito dell'intelligenza artificiale, in particolare nelle aree di Natural Language Processing, della creazione di contenuti tramite IA e dello sviluppo di chatbot.
Il 32% delle aziende del Regno Unito lamenta di non avere le skill di IA necessarie per sopravvivere sul mercato e per questo stanno intraprendendo delle misure proattive per risolvere il problema, cercando di attirare nuovi talenti.
Mentre il fenomeno del layoff si riduce, le compagnie fanno comunque fatica ad acquisire i talenti di cui hanno bisogno; per questo, gran parte di esse si stanno rivolgendo ai freelancer per arricchire la propria forza lavoro delle skill mancanti.
Oggi i freelancer compongono il 22% della forza lavoro e in media solo il 55% di essa è composto da lavoratori full-time, a indicare che le imprese cercano nuovi modi per complementare i talenti a disposizione e raggiungere i propri obiettivi di business.
La scelta di affidarsi ai freelancer non dipende soltanto dal bisogno di acquisire le skill mancanti, ma anche per ottenere importanti risparmi di tempo (e quindi denaro) sostanziali: il report riporta che, in media, le aziende del U.K. riescono a risparmiare 15 ore di lavoro alla settimana grazie a questi talenti.
"Questi risultati indicano che i bisogni delle compagnie del Regno Unito - in particolare per le skill di IA - non possono essere più soddisfatte solo dai lavoratori full time" spiega Bukki Adepapo, international expansion leader presso Fiver. "Per questo, sempre più realtà si stanno rivolgendo ai freelancer che effettuano upskilling a velocità più elevata".
Guardando invece all'upskilling dei dipendenti, la situazione non è delle migliori: solo un terzo dei lavoratori intervistati ha detto si sentirsi "soddisfatto" riguardo le opportunità di upskilling all'interno del proprio business.
Dal report appare quindi che le aziende si stanno rivolgendo a talenti esterni per colmare il gap di skill e non si stanno preoccupando invece di riqualificare le risorse già a loro disposizione.
"I business non posso sperare di riempire il vuoto di skill di IA e innovare senza una strategia che non solo introduca nuovi talenti, ma che formi anche le persone all'interno dell'organizzazione, assicurandosi che non vengano lasciate indietro" continua Adepapo.
Possedere conoscenze di intelligenza artificiale è diventato ormai un must e lo dimostra la volontà delle imprese di pagare di più chi le possiede. I business di tutto il mondo, non solo del Regno Unito, hanno compreso il potenziale trasformativo dell'IA e stanno facendo il possibile per integrare questi strumenti nei loro processi, assicurando maggiore efficienza.
"L'integrazione strategica dei freelancer e il focus sulle skill di IA apre la strada a una maggiore agilità e innovazione" scrivono i ricercatori. Sebbene però il ruolo dei freelancer è ormai fondamentale per le imprese, esse non dovrebbero dimenticare l'importanza di investire sulla formazione dei loro dipendenti per ottenere successo a lungo termine e una forza lavoro più produttiva e soddisfatta.