Il 2023 è stato senza dubbio l'anno dell'intelligenza artificiale in Europa e in Italia: il numero di imprese che hanno adottato l'IA è aumentato rispettivamente del 32% e del 28% rispetto al 2022.
A rivelarlo è Unlocking Europe's AI Potential, lo studio di AWS che analizza il livello di trasformazione digitale di tutta Europa in relazione agli obiettivi del Decennio Digitale Europeo, il programma sviluppato dall’UE per rendere l’Europa un leader digitale entro il 2030.
Secondo il report, le imprese italiane stanno accogliendo le nuove tecnologie con entusiasmo e a un ritmo più rapido rispetto agli altri paesi dell'Unione. Delle aziende del Paese intervistate, il 93% ha affermato di essere fortemente dipendente dalla tecnologia digitale per le attività quotidiane; una percentuale ben più alta del 79% medio europeo.
La conseguenza è che le aziende hanno accresciuto la spesa per il digitale, con gli investimenti nella tecnologia che sono aumentati del 49% da settembre 2022 e continueranno anche nei prossimi 12 mesi, raggiungendo un incremento del 51%. Ormai per le imprese italiane il potenziale del digitale è un fatto certo: l'83% degli intervistati considerare le tecnologie digitali di cruciale importanza per raggiungere gli obiettivi di crescita da qui a cinque anni.
L'IA accelera la crescita economica
A settembre 2023 il 23% delle imprese italiane aveva adottato almeno una soluzione di intelligenza artificiale; di queste, il 51% aveva optato per sistemi che utilizzano LLM o IA generativa.
L'integrazione digitale in Italia sembra essere sulla buona strada, anche se leggermente in ritardo rispetto alle altre nazioni europee; se il progresso continuerà, le imprese del Paese riusciranno a raggiungere l'obiettivo fissato dalla Commissione Europea, cioè il 75% delle imprese che utilizza l'IA entro il 2030. Se il tasso di crescita rimarrà costante sarà anche l'economia italiana a ottenere vantaggi: AWS stima un guadagno di 329 miliardi di euro nei prossimi sei anni.
La maggior parte delle aziende italiane (67%) ritiene che l'IA trasformerà profondamente il proprio settore nei prossimi cinque anni e coloro che hanno adottato strumenti di IA stanno già assistendo ai primi vantaggi per le loro attività.
Tra i benefici maggiori ci sono una maggiore efficienza (88%), pratiche aziendali semplificate (75%) e maggiore stimolo all'innovazione aziendale (75%); inoltre, il 63% delle imprese ha affermato che l'uso dell'IA ha aumentato i ricavi.
Il cloud computing alla base della digitalizzazione
Alla base dell'adozione delle tecnologie digitali c'è il cloud computing: in Europa questa tecnologia rappresenta il punto di partenza del percorso verso la leadership digitale ed è alla base dei Foundation Model, le fondamenta dell'IA generativa.
Le imprese italiane sono consapevoli del concetto di cloud computing, ma non hanno ancora una conoscenza approfondita della tecnologia. Se è vero che l'83% delle realtà intervistate conosce la tecnologia, manca ancora la consapevolezza sui benefici che può apportare: solo il 29% ritiene di conoscerli a fondo.
Le aziende che usano il cloud computing in Italia hanno confermato di aver assistito a diversi vantaggi, in particolare il miglioramento delle modalità di lavoro coi fornitori, soprattutto con la condivisione di dati (42%).
Gli ostacoli nell'adozione delle tecnologie digitali
Nonostante gli indubbi vantaggi delle tecnologie digitali, ci sono ancora diverse barriere che le imprese italiane hanno bisogno di superare per cogliere i benefici della digitalizzazione.
Uno degli impedimenti più significativi è rappresentato dagli standard stringenti per lo scambio di dati tra fornitori di IA (63%); la problematica appare quasi esclusivamente italiana, poiché in Europa coinvolge solo una piccola minoranza di imprese (23%).
Altri ostacoli nell'adozione delle tecnologie sono la scelta limitata di fornitori, la difficoltà di passare da un fornitore all'altro e i costi elevati dei sistemi, problematiche evidenziate dal 38% degli intervistati.
Un altro ostacolo decisivo è la carenza di talenti e il divario di competenze digitali: solo il 19% delle imprese ritiene che trovare personale competente sia un compito semplice, e meno di un terzo di esse (31%) afferma che sia semplice formare i propri dipendenti.
Il problema delle competenze coinvolge anche le attività base: più della metà delle imprese (54%) afferma che le conoscenze digitali di base, come il backup dei dati o la ricerca online, sono tra le più carenti nella propria organizzazione. Dall'altra parte i dipendenti non sono affatto preoccupati per la propria mancanza di competenze: solo il 14% di essi ritiene che questo potrebbe limitare le opportunità professionali.
Le aziende italiane stanno cercando di migliorare le competenze digitali dei propri dipendenti, ma, a fronte di un 90% che offre formazione, solo il 32% attua programmi regolari per tutto il personale.
Eppure le imprese riconoscono l'importanza di queste conoscenze, con il 54% che afferma che tra cinque anni le competenze digitali di un candidato saranno più importanti anche del titolo di studio universitario.
Ma cosa ne pensano i cittadini dell'IA? È opinione abbastanza diffusa che questa tecnologia avrà un notevole impatto sulla vita quotidiana (56%), ma le valutazioni non sono del tutto positive.
Gli italiani si aspettano che l'IA trasformi diversi settori della società, in particolare i trasporti (66%), la sanità (61%) e l'istruzione (61%); a seguire ,il 52% ritiene che l'IA sarà importante per affrontare le grandi sfide della società, come il cambiamento climatico.
D'altra parte c'è comunque una preoccupazione diffusa per lo sviluppo della tecnologia, con il 75% dei cittadini che ha dichiarato un certo livello di timore. I motivi dietro questa paura sono per lo più legati alla perdita dei posti di lavoro (48%).
Il caso di studio Iveco Group
La collaborazione tra Iveco Group e AWS ha dimostrato come l'IA promuove l'innovazione aziendale, in questo caso riducendo i costi per i proprietari di flotte di veicoli, migliorando la sicurezza dei conducenti e la sostenibilità.
Le due compagnie hanno lavorato "a ritroso", usando i dati e l'IA per individuare le lacune dei conducenti e sviluppare soluzioni efficaci. Iveco ha inoltre ideato Driver Pal, un assistente alla guida basato sui comandi vocali di Alexa per migliorare la sicurezza e il comfort dei conducenti.
La compagnia, sfruttando i servizi AWS, è stata in grado di sviluppare un rapporto sulla sicurezza del conducente, usando sistemi avanzati di assistenza alla guida. Il lavoro di Iveco si è incentrato sui dati per prevedere e risolvere le problematiche prima che si presentino.
Tra i principali vantaggi della collaborazione la compagnia ha segnalato la possibilità di prevedere i guasti e informare i conducenti, riducendo i tempi di inattività e le interruzioni del servizio clienti.
Iveco sottolinea inoltre una riduzione dei costi in seguito alla riduzione delle fermate non programmate e una diminuzione di consumi, riuscendo a perseguire più facilmente i propri obiettivi di sostenibilità.
Grazie ad AWS la compagnia ha avuto accesso a tecnologie come l'IA e l'apprendimento automatico per creare un modello di business unico, con un approccio incentrato sul cliente. In futuro Iveco prevede di usare la tecnologia digitale come mezzo per migliorare la sostenibilità e l'automazione e creare efficienze di costo con un modello "pay as you go".
Lo studio di AWS ha dimostrato che l'Italia ha un grande potenziale per sfruttare correttamente le tecnologie di IA e raggiungere gli obiettivi della Commissione Europea. L'entusiasmo diffuso tra le aziende e i vantaggi oggettivi che hanno raggiunto rappresentano un'opportunità unica per rendere il Paese tra i leader dell'innovazione. Superando gli ostacoli all'adozione del digitale, in particolare riguardo la carenza di competenze, sarà possibile per le imprese italiane trasformarsi e crescere.