L'intelligenza artificiale, in particolare l'IA generativa, sta cominciando a trasformare interi settori e nei prossimi anni il mondo del lavoro cambierà profondamente.
Se l'innovazione sta effettivamente procedendo a passi rapidi, d'altra parte le competenze richieste dalle nuove tecnologie non sono ancora state create: a dirlo è la ricerca Dell Technologies Innovation Catalyst, dalla quale emerge che il 71% degli intervistati italiani ritiene che le skill e le mansioni lavorative richieste da qui al 2030 non sono ancora presenti sul mercato del lavoro.
"L’IA rappresenta un vero e proprio punto di svolta che sta già avendo un impatto significativo sulla competitività di una grossa fetta del tessuto imprenditoriale italiano, portando cambiamenti positivi, innovazione, migliorando l’esperienza del cliente e abilitando nuovi modi di lavorare" ha dichiarato Filippo Ligresti, VP&MD di Dell Technologies Italia.
Le aziende italiane dimostrano comunque fiducia nei confronti dell'IA: l'82% degli intervistati crede in una partnership più stretta tra uomo e macchina nel corso dei prossimi cinque anni, e una stessa percentuale è convinta che le macchine aumenteranno il potenziale e le capacità degli esseri umani, senza sostituirli.
Non mancano però i dubbi e le paure: il 66% dei rispondenti ritiene che l'IA generativa aumenterà il divario digitale, mentre per il 60% c'è una mancanza di risorse di talento necessarie a mantenere il passo dell'innovazione.
Il 58% ritiene inoltre che la concentrazione della potenza dell'IA in un numero troppo limitato di soggetti porterà a sfide competitive e squilibri di mercato.
"Con una tecnologia così dirompente, sarà ancora più cruciale il tema della formazione e del re-skilling a livello nazionale: dobbiamo lavorare di sistema affinché gli attuali lavoratori e i giovani talenti siano dotati degli strumenti e dei percorsi professionali giusti per continuare a fare la differenza in un mercato che, grazie alla tecnologia, nel futuro prossimo potrebbe evolversi di anno in anno a ritmi senza precedenti" ha concluso Ligresti.