Approfondimenti Le competenze richieste dall'IA non sono ancora state create
Marina Londei
1' 38''
16/10/2024

Secondo una ricerca di Dell Technologies, le aziende italiane ritengono che non ci siano ancora le competenze adeguate per tenere il passo con l'innovazione.

Le competenze richieste dall'IA non sono ancora state create

L'intelligenza artificiale, in particolare l'IA generativa, sta cominciando a trasformare interi settori e nei prossimi anni il mondo del lavoro cambierà profondamente.

Se l'innovazione sta effettivamente procedendo a passi rapidi, d'altra parte le competenze richieste dalle nuove tecnologie non sono ancora state create: a dirlo è la ricerca Dell Technologies Innovation Catalyst, dalla quale emerge che il 71% degli intervistati italiani ritiene che le skill e le mansioni lavorative richieste da qui al 2030 non sono ancora presenti sul mercato del lavoro.

"L’IA rappresenta un vero e proprio punto di svolta che sta già avendo un impatto significativo sulla competitività di una grossa fetta del tessuto imprenditoriale italiano, portando cambiamenti positivi, innovazione, migliorando l’esperienza del cliente e abilitando nuovi modi di lavorare" ha dichiarato Filippo Ligresti, VP&MD di Dell Technologies Italia.

Le aziende italiane dimostrano comunque fiducia nei confronti dell'IA: l'82% degli intervistati crede in una partnership più stretta tra uomo e macchina nel corso dei prossimi cinque anni, e una stessa percentuale è convinta che le macchine aumenteranno il potenziale e le capacità degli esseri umani, senza sostituirli. 

Non mancano però i dubbi e le paure: il 66% dei rispondenti ritiene che l'IA generativa aumenterà il divario digitale, mentre per il 60% c'è una mancanza di risorse di talento necessarie a mantenere il passo dell'innovazione.

Il 58% ritiene inoltre che la concentrazione della potenza dell'IA in un numero troppo limitato di soggetti porterà a sfide competitive e squilibri di mercato. 

"Con una tecnologia così dirompente, sarà ancora più cruciale il tema della formazione e del re-skilling a livello nazionale: dobbiamo lavorare di sistema affinché gli attuali lavoratori e i giovani talenti siano dotati degli strumenti e dei percorsi professionali giusti per continuare a fare la differenza in un mercato che, grazie alla tecnologia, nel futuro prossimo potrebbe evolversi di anno in anno a ritmi senza precedenti" ha concluso Ligresti. 

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