L'intelligenza artificiale sta trasformando rapidamente i settori produttivi, ma molti lavoratori non possiedono ancora le competenze necessarie per adattarsi a questa nuova realtà. Entro il 2030, si prevede che l'AI influenzerà gran parte delle attività lavorative, potenziandone molte anziché sostituirle completamente.
La necessità di ampliare le modalità di apprendimento
Lo studio sottolinea l'importanza di sviluppare percorsi formativi accessibili e rilevanti per i bisogni attuali del mercato del lavoro. Sebbene i corsi accademici in ambito AI siano aumentati negli ultimi anni, questi rimangono concentrati prevalentemente su discipline STEM ed economiche, trascurando altri settori come quelli umanistici, sociali, artistici e sanitari.
Questo squilibrio potrebbe limitare lo sviluppo di una forza lavoro completa, in grado di sfruttare appieno le opportunità offerte dall'intelligenza artificiale in modo trasversale.
Raccomandazioni per superare le sfide
Il rapporto propone diverse raccomandazioni per affrontare queste sfide:
- Diffondere l'alfabetizzazione sull'AI in ogni ambito
- Promuovere la collaborazione tra educatori, aziende e governi
- Fornire risorse adeguate a piccole imprese e comunità con meno mezzi
- Garantire un apprendimento continuo e flessibile, accessibile a tutti i lavoratori
- Sviluppare un sistema di credenziali affidabile per le competenze legate all'AI
Lorenzo Tavazzi, senior partner e head of scenarios and intelligence di Teha Group, afferma: "Per realizzare i benefici dell'AI è necessario un approccio globale alla formazione e allo sviluppo delle competenze, assicurando che nessun segmento della società venga lasciato indietro".
Un approccio integrato per il futuro del lavoro
Lo studio evidenzia che la transizione verso un'economia guidata dall'intelligenza artificiale non riguarda solo le competenze tecniche. È fondamentale un approccio integrato che valorizzi anche abilità umane come il pensiero critico, l'etica e la creatività.
Le collaborazioni tra settore pubblico e privato saranno cruciali per creare percorsi formativi allineati alle esigenze del mercato e ai progressi tecnologici. La capacità di affrontare queste sfide determinerà il successo della trasformazione nel mondo del lavoro, garantendo una partecipazione inclusiva e resiliente al futuro professionale.