Approfondimenti Il 70% delle Pmi non sfrutta i dati dei dispositivi IoT
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06/04/2023

I dati del focus sull’Industrial IoT contenuto nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Internet of Things mostrano che c’è ancora molta strada da fare.

Il 70% delle Pmi non sfrutta i dati dei dispositivi IoT

L’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato una nuova ricerca che fa il punto sulla situazione e sulle prospettive di questo settore.

Il mercato italiano dell'Internet of Things (IoT) ha continuato a crescere nel 2022, nonostante i problemi strutturali ed economici legati alla carenza di semiconduttori e di materie prime oltre che all'instabilità economica e politica dovuta alla guerra in Ucraina.

L’IoT italiano ha registrato un aumento del 13% rispetto al 2021, raggiungendo un valore di 8,3 miliardi di euro. La Smart Car rappresenta la porzione maggiore del mercato, con un fatturato di 1,4 miliardi di euro, pari al 17% del totale, seguita dalle applicazioni IoT nel mondo utility (Smart Metering e Smart Asset Management) con 1,37 miliardi di euro.

Gli ambiti IoT che stanno crescendo di più all'interno del mercato sono Smart Agriculture (+32%), Smart Factory (+22%) e Smart Building (+19%).

Gli oggetti connessi attivi in Italia sono 124 milioni, poco più di 2,1 per abitante, con 39 milioni di connessioni IoT cellulari (+5% rispetto al 2021) e 85 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione (+15%).

Le applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari hanno registrato la spinta maggiore sul mercato, con un valore di 4,5 miliardi di euro (+15%), mentre le applicazioni che sfruttano la connettività cellulare hanno registrato una crescita più contenuta, pari al +11%, con un valore di mercato di 3,8 miliardi di euro.

Giulio Salvadori
Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio IoT

 

Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio IoT, ha commentato: “Prosegue la crescita del mercato dell’Internet of Things, sia in termini di valore che di maturità dell’offerta. Cresce la consapevolezza di aziende, pubbliche amministrazioni e consumatori, sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivando servizi e funzionalità avanzate, mentre si accende la competizione con nuovi player globali”.

Nel contempo, aumentano le aspettative per il futuro, anche grazie ai grandi investimenti previsti dal Pnrr e ai frequenti rincari dell’energia, che spingono aziende e consumatori a porre maggiore attenzione ai consumi, sfruttando anche le tecnologie smart”, ha proseguito Salvadori.

IoT per l’industria

L'Osservatorio ha concentrato l’attenzione su 153 grandi imprese e 301 Pmi italiane per indagare la consapevolezza e l’interesse nei confronti dell’Industrial IoT.

L'indagine ha rilevato che l'87% delle Pmi e il 98% delle grandi imprese sono a conoscenza delle soluzioni I-IoT, con un aumento del +41% rispetto al 2021. La mancanza di competenze rimane però il fattore principale che limita l'avvio dei progetti, indicato dal 44% delle grandi aziende e dal 38% delle Pmi.

Il 77% delle grandi aziende e il 58% delle Pmi ha comunque deciso di avviare almeno un progetto. Riguardo ai dati raccolti dai dispositivi e macchinari connessi, il 48% delle grandi aziende e il 70% delle Pmi utilizzano poco o per nulla i dati o addirittura non sono consapevoli della loro disponibilità.

La mancanza di competenze e di figure specifiche per la loro valorizzazione sono le principali barriere che ostacolano le imprese nell'analisi e valorizzazione dei dati, indicata dal 50% dei rispondenti di grandi aziende e dal 30% di Pmi.

Pixabay
Internet of Things
 

L’evoluzione delle tecnologie

L'Internet of Things sta evolvendo grazie allo sviluppo del 5G e delle reti Lpwa, alla diffusione di piattaforme hardware IoT low-power e al rilascio di nuovi processori ed edge computer ad alte prestazioni.

Il settore si sta muovendo anche verso un maggiore livello di interoperabilità, soprattutto nella Smart Home, dove la Connectivity Standard Alliance ha finalmente rilasciato le specifiche definitive di Matter nel corso del 2022, seppur in ritardo rispetto ai programmi.

Il Pnrr è visto come un’importante opportunità di crescita per l'innovazione tecnologica in Italia, soprattutto per affrontare la crisi energetica.

Nel connubio tra IoT ed Energy, il piano prevede un investimento di quasi 7 miliardi, con 3,6 miliardi per lo Smart Grid, 2,2 miliardi per promuovere le rinnovabili e l'auto-consumo, e 200 milioni per l'efficientamento energetico e la riqualificazione degli edifici, dove le tecnologie IoT possono contribuire nello sviluppo di sistemi di teleriscaldamento.

Oltre a questi ambiti, il piano prevede altri 25 miliardi di euro di investimenti per favorire l'innovazione dei sistemi produttivi, la transizione digitale delle città e programmi di assistenza domiciliare. In particolare, 14 miliardi saranno destinati allo sviluppo delle Smart Factory, 7 miliardi per le Smart City e 4 miliardi per l'Assisted Living.

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