La diffusione dell'intelligenza artificiale ha generato una grande ondata di entusiasmo, ma anche numerosi dubbi riguardo la governance dei dati e la sicurezza dei sistemi; oltre a ciò, molte persone hanno un certo timore nei confronti dell'IA e sono preoccupati del fatto che la tecnologia possa prendere il loro posto.
Juniper Networks, in collaborazione con Wakefield Research, ha condotto un'indagine globale su 1.000 dirigenti che si occupano di AI e machine learning per comprendere quali sono le sfide più pressanti da affrontare per adottare l'IA e come i responsabili IT devono agire per superarle.
L'82% degli intervistati ha ammesso di sentire la pressione dei vertici aziendali per una rapida implementazione dell'intelligenza artificiale in un'ampia gamma di applicazioni. Lo scorso anno questa tecnologia è diventata molto più accessibile, aprendo nuove opportunità per le aziende, ma inevitabilmente ha caricato i CIO e i manager IT di nuove responsabilità.
Nonostante l'urgenza percepita, è importante procedere con cautela e trovare ambiti di applicazione sicuri.
Non mancano poi i timori riguardo l'accuratezza dei risultati: l'87% degli intervistati si chiede se sia possibile verificare l’accuratezza dei risultati dei sistemi, mentre il 99% ritiene che "alcuni, la maggior parte o tutti" i risultati siano alterati da pregiudizi.
Gran parte di queste paure sono dovuti alle preoccupazioni rispetto agli input utilizzati per il training dell'IA, ma a questo si aggiunge anche la necessità di valutare attentamente il tipo di utenza che userà i modelli. Per garantire risultati precisi è necessario da una parte mantenere la componente umana nel loop, e dall'altra usare i dati provenienti dalle operazioni in corso.
I responsabili IT segnalano poi un grosso problema riguardo la fiducia nell'IA: il 91% ritiene che i dipendenti si fidino dei sistemi senza capirne il funzionamento, mentre per l'89% i dipendenti si fidano più di quanto dovrebbero.
Per molti la fiducia cieca che i dipendenti sembrano nutrire nei confronti nell'IA è una sfida importante. Dare priorità alla sensibilizzazione e alla formazione è cruciale e su questo è d’accordo l'84% degli intervistati, i quali sostengono che la propria organizzazione debba aumentare la formazione in questo ambito. Solo in questo modo è possibile fornire ai dipendenti le conoscenze necessarie a prendere decisioni informate sull'utilizzo sicuro della tecnologia.
L'87% degli intervistati ha dichiarato di essere stato precipitoso nell'implementazione della tecnologia, mentre per il 74% le politiche aziendali non sono state in grado di tenere il passo con i potenziali rischi e benefici dell'IA. Vista la velocità con cui questa tecnologia evolve, è naturale che le aziende spingano su un'adozione rapida, ma questo genera molta tensione e la necessità di revisionare le policy interne.
Le imprese non devono però reinventarsi completamente per usare l'IA: la maggior parte delle aziende ha già delle politiche chiare sulla gestione e condivisione dei dati che, in molti casi, possono essere aggiornate per poterle applicare anche agli strumenti di AI generativa esterni.
Infine, il 78% degli intervistati prevede che l'implementazione dell'IA comporterà maggiori responsabilità per i dipendenti, mentre per l'85% la tecnologia impatterà sulle future opportunità di avanzamento di carriera.
Nonostante le preoccupazioni legate alla scomparsa di molti ruoli a causa dell'IA siano piuttosto diffuse, la capacità dei manager di rendere più efficienti se stessi e i propri collaboratori grazie agli strumenti messi in campo dalla tecnologia è diventata un'abilità altamente ricercata e spendibile sul mercato. L'unico modo per assicurarsi maggiori opportunità professionali resta continuare ad approfondire le proprie competenze.
L'intelligenza artificiale porta indubbi vantaggi alle imprese, ma la sua adozione dovrebbe essere studiata attentamente, coinvolgendo i dipendenti nel processo e dando priorità ad aree di applicazione ridotte, ad alto impatto e basso rischio.