La "febbre dell'IA" ha conquistato il mondo della formazione: secondo una recente indagine di Worldmetrics, un'azienda su due nel mondo usa l'intelligenza artificiale per rendere più efficienti i propri corsi da remoto diretti ai collaboratori.
La ricerca evidenzia anche l'efficienza dei percorsi di formazione sta effettivamente aumentando, registrando una crescita del 50%; questo ha permesso di ridurre della metà i tempi di apprendimento.
Gli algoritmi basati su IA sono progettati per rispondere a eventuali domande da parte dei dipendenti e, secondo il report, garantiscono un'efficienza pari al 90%; inoltre, entro il 2025 coach e tutor virtuali saranno in grado di rispondere all'85% dei dubbi e delle curiosità dei partecipanti.
I dipendenti in effetti vogliono partecipare a corsi di formazione sempre più efficienti per restare al passo coi tempi e rimanere competitivi nel mondo del lavoro. In un recente approfondimento, Espresso Communication ha riportato anche che, secondo un report di HR Executive, un lavoratore su due vorrebbe apprendere nuove skill entro il 2024 per migliorare e offrire un miglior contributo alla propria azienda.
Il 73% dei professionisti vorrebbe inoltre effettuare il tutto da remoto e durante l'orario lavorativo; per soddisfare questa richiesta, le imprese stanno investendo in tool di IA in grado di gestire la formazione e migliorarla.
Il fenomeno, chiamato "AI-Learning Fever", comprende per l'appunto l'erogazione di corsi e seminari supportati dall'IA. La tecnologia può assumere diversi ruoli: dagli AI Tutor, in grado di spiegare qualsiasi concetto e tenere corsi di formazione, fino agli "Avateacher", insegnanti virtuali in grado di prevedere con largo anticipo il livello di preparazione e di crescita di ogni professionista durante il corso scelto.
"L’intelligenza artificiale, descritta da molti quasi come un pericolo, in realtà è già tuttora una più che valida aiutante e compagna di viaggio. Basta pensare che, implementando l’artificial intelligence, le aziende possono ridurre del 70% i costi impiegati per offrire corsi di formazione o d’aggiornamento da remoto ai loro dipendenti" afferma Ernesto Di Iorio, CEO della tech company QuestIT. "L'asset dell’artificial intelligence applicata al mondo e-learning sfiorerà i 21 miliardi di euro entro i prossimi 3 anni".
Anche Luana Lo Piccolo, AI Governance and Strategy Expert, è allineata alla visione del mercato: "L'integrazione dell'AI nell'e-learning offre notevoli vantaggi, tra cui la personalizzazione dei percorsi formativi, che consente di adattare i contenuti alle esigenze individuali dei singoli partecipanti ai corsi, e l'alleggerimento del carico di lavoro dei coach attraverso l'automazione delle attività ripetitive. L'AI facilita inoltre un apprendimento più inclusivo e accessibile, superando barriere geografiche e linguistiche" ha affermato Lo Piccolo, ricordano l'importanza di affrontare i rischi legati a bias, privacy e qualità dei contenuti.
Espresso Communication ha inoltre condiviso sei consigli utili da parte degli esperti per aiutare le aziende a sfruttare al meglio le potenzialità dell'IA in ottica di e-learning:
- analizzare le esigenze formative dei singoli dipendenti per trovare le soluzioni migliori per ciascuno in ottica di IA;
- affidarsi a consulenti per capire su quali piattaforme o soluzioni concentrare gli investimenti;
- mantenere elevato il livello di coinvolgimento dei lavoratori, puntando su strumenti coinvolgenti come quiz o simulazioni;
- garantire l'accessibilità dei corsi a tutti i dipendenti;
- verificare regolarmente il livello di privacy dei dati dei partecipanti;
- permette ai dipendenti di valutare i corsi potenziati dall'IA per comprendere il loro livello di soddisfazione e apportare i dovuti cambiamenti.