Mercato HP taglia 6.000 posti per l'AI e costi componenti
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01/12/2025

Ristrutturazioni su larga scala e impennata dei prezzi delle memorie generano preoccupazioni tra i clienti enterprise per qualità del servizio e fluttuazioni.

HP taglia 6.000 posti per l'AI e costi componenti

Il colosso tecnologico HP si prepara a una nuova ondata di tagli al personale che coinvolgerà tra le 4.000 e le 6.000 persone entro il 2028. L'annuncio, formulato dall'amministratore delegato Enrique Lores durante la conference call sui risultati finanziari dello scorso 25 febbraio, si inserisce in una strategia più ampia di trasformazione aziendale che l'azienda definisce guidata dall'intelligenza artificiale. La mossa dovrebbe generare risparmi annui per un miliardo di dollari nel corso di tre anni, ma solleva interrogativi sulla continuità operativa e sulla qualità dei servizi per i clienti enterprise.

Una ristrutturazione da 650 milioni di dollari

I costi della ristrutturazione si aggireranno intorno ai 650 milioni di dollari complessivi, con 250 milioni che graveranno sull'anno fiscale 2026. I licenziamenti interesseranno principalmente tre aree: sviluppo prodotti, operazioni interne e servizi di assistenza clienti. Si tratta dell'ennesima tornata di ridimensionamento per HP, che a febbraio aveva già annunciato tagli compresi tra 1.000 e 2.000 posizioni, dopo aver eliminato 9.400 posti di lavoro attraverso il programma "Future Ready Transformation" avviato nel novembre 2022.

La distribuzione prevista del miliardo di dollari risparmiato riflette le priorità dichiarate dall'azienda: il 20% sarà destinato all'accelerazione dell'innovazione di prodotto, mentre il restante 80% si dividerà equamente tra miglioramento della soddisfazione del cliente e incremento della produttività. Tuttavia, la portata cumulativa dei tagli solleva dubbi sulla capacità operativa di HP nel medio termine.

Intelligenza artificiale o semplice taglio dei costi?

HP presenta questa manovra come parte integrante di una trasformazione verso l'utilizzo sistematico dell'AI nei processi aziendali. Negli ultimi due anni, l'azienda avrebbe sperimentato l'applicazione dell'intelligenza artificiale in vari ambiti, dalla progettazione dei prodotti al servizio clienti, e ora sarebbe pronta a estendere queste pratiche all'intera organizzazione. "Quello che abbiamo verificato è che bisogna partire dalla riprogettazione dei processi", ha dichiarato Lores, riferendosi in particolare all'AI agenticale come strumento di riorganizzazione.

La vera sfida non è la strategia, ma mantenere la stabilità durante la transizione

Non tutti gli analisti si lasciano convincere da questa narrazione. Sanchit Vir Gogia, analista capo di Greyhound Research, ritiene che i fattori trainanti della riduzione del personale siano più tradizionali di quanto HP voglia far credere. "La riduzione della forza lavoro di HP sembra essere motivata più dal controllo dei costi che dagli effettivi guadagni di produttività dell'AI a breve termine", ha affermato Gogia, citando il rallentamento della domanda di PC, l'impennata dei prezzi dei componenti e la pressione sui margini nelle divisioni principali come elementi determinanti.

Prezzi della memoria: la tempesta perfetta

A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge la drammatica escalation dei prezzi dei chip di memoria, che HP prevede impatterà sulla redditività nella seconda metà dell'anno fiscale 2026. L'azienda stima un impatto negativo di 0,30 dollari per azione, anche dopo l'implementazione di misure correttive. Per fronteggiare questa pressione, HP sta diversificando i fornitori, riducendo le configurazioni di memoria su alcune linee di prodotto e, inevitabilmente, aumentando i prezzi.

Lores ha spiegato che mentre HP dispone di scorte sufficienti per coprire la prima metà dell'anno fiscale 2026, l'esaurimento delle riserve nella seconda metà esporrà l'azienda ai prezzi elevati attuali della memoria, intensificando la pressione sui margini. Questa situazione non è esclusiva di HP: l'intero settore dei produttori di PC e server sta affrontando sfide simili, in un momento in cui la domanda rimane incerta e la concorrenza agguerrita.

Conseguenze per i clienti aziendali

Per i CIO che gestiscono relazioni con HP o pianificano sostituzioni hardware, questa ristrutturazione rappresenta un fattore di incertezza significativo. Gogia segnala che alcuni clienti HP hanno già riscontrato rallentamenti nella gestione delle riparazioni in garanzia e difficoltà nell'ottenere aggiornamenti affidabili sulle disponibilità di magazzino, problemi emersi dopo la riorganizzazione dei team di supporto locale. Situazioni simili si stanno verificando presso altri vendor che stanno attraversando ristrutturazioni analoghe.

L'analista raccomanda ai responsabili IT di confrontarsi direttamente con i team di gestione dell'account per comprendere quali cambiamenti sono in corso, identificare chiaramente chi è responsabile di quale area di consegna e rivedere eventuali contratti di supporto e servizio stipulati prima della ristrutturazione. La combinazione di tagli al personale e aumento dei prezzi potrebbe infatti tradursi in un deterioramento del rapporto qualità-prezzo per le aziende clienti.

Un fenomeno settoriale in accelerazione

HP non è sola in questa traiettoria. I recenti licenziamenti presso HP, Dell, Lenovo e HPE indicano una trasformazione di lungo periodo nel modo in cui queste aziende operano. Gogia osserva che molti vendor stanno abbandonando strategie di vendita su larga scala, portafogli prodotti estremamente ampi e modelli di supporto ad alta intensità di personale, per spostarsi verso configurazioni di prodotto semplificate, operazioni centralizzate e investimenti in piattaforme basate su AI, servizi e cloud.

Questa transizione, pur necessaria per mantenere la competitività nel lungo termine, comporta inevitabilmente frizioni operative nel breve periodo. Per le aziende clienti, la questione fondamentale non riguarda solo la validità della strategia a lungo termine dei fornitori, ma la loro capacità di garantire stabilità e continuità durante la fase di transizione. In un contesto di crescente incertezza sui prezzi e potenziale riduzione della qualità del servizio, la gestione proattiva delle relazioni con i vendor tecnologici diventa un elemento critico della strategia IT aziendale.

Fonte: cio.com

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