Tecnologia Email spam: perché non cliccare "annulla iscrizione"
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24/06/2025

Gli hacker sfruttano il pulsante "annulla iscrizione" per rubare dati personali. Scopri come proteggerti da questa nuova truffa via email.

Email spam: perché non cliccare "annulla iscrizione"
Nel mondo digitale di oggi, quello che sembra essere un gesto innocuo per liberarsi dalle email indesiderate si sta trasformando in una vera e propria trappola per milioni di utenti ignari. Il classico pulsante "cancella iscrizione" che dovrebbe rappresentare la via d'uscita dalle comunicazioni commerciali non richieste, si sta rivelando invece una porta d'ingresso per i cybercriminali che sfruttano la frustrazione degli utenti per colpire. Questa evoluzione del panorama delle minacce informatiche dimostra come anche le azioni più banali della nostra routine digitale possano nascondere insidie inaspettate.

I numeri che svelano la nuova minaccia

Le statistiche elaborate da DNSFilter dipingono un quadro preoccupante della situazione attuale. Secondo l'azienda specializzata in sicurezza informatica, un click su 644 tentavi di disiscrizione conduce gli utenti verso siti web potenzialmente pericolosi. TK Keanini, direttore tecnologico di DNSFilter, ha spiegato al Wall Street Journal che questa pratica sta diventando un metodo sempre più diffuso per orchestrare attacchi di phishing e compromettere la sicurezza dei dispositivi personali.

La meccanica di questo tipo di frode sfrutta proprio la logica inversa rispetto alle aspettative dell'utente. Mentre chi clicca crede di ridurre il numero di email ricevute, in realtà sta confermando ai malintenzionati che il proprio indirizzo email è attivo e che dietro c'è una persona reale pronta a interagire con i messaggi ricevuti.

Le conseguenze dell'inganno digitale

Gli esperti di sicurezza informatica hanno identificato diversi livelli di rischio associati a questo tipo di attacco. Nel caso più fortunato, l'utente finisce semplicemente nel mirino di future campagne di spam più mirate e sofisticate. I cybercriminali utilizzano infatti queste informazioni per costruire profili dettagliati delle vittime, preparando il terreno per attacchi ransomware personalizzati, truffe legate a siti di e-commerce fasulli o diffusione di malware attraverso email apparentemente innocue.

Un click su 644 conduce verso siti web potenzialmente pericolosi

Lo scenario peggiore prevede invece l'installazione immediata di malware sul dispositivo della vittima attraverso il semplice click sul link di disiscrizione. Fortunatamente, gli specialisti interpellati dal Wall Street Journal hanno sottolineato che questa eventualità è meno probabile, poiché richiede una serie di condizioni specifiche, tra cui la presenza di vulnerabilità particolari nel browser utilizzato dall'utente.

Le strategie di difesa per gli utenti

Di fronte a questa nuova minaccia, gli esperti consigliano di adottare approcci alternativi per gestire le email indesiderate. Per chi utilizza dispositivi Apple, la funzione "Hide My Email" rappresenta una soluzione efficace per proteggere il proprio indirizzo principale. Questa opzione permette di generare indirizzi email temporanei che fungono da schermo protettivo per l'account principale.

Un'altra strategia consigliata prevede di spostare direttamente le email indesiderate nella cartella spam senza interagire con i link di disiscrizione. Questa pratica, seppur meno immediata nella percezione dell'utente, garantisce un livello di sicurezza significativamente superiore rispetto al click sul pulsante di cancellazione.

Gli specialisti suggeriscono inoltre di creare account email dedicati esclusivamente per acquisti online, newsletter e registrazioni su siti web di vario tipo. Servizi gratuiti come Gmail permettono di mantenere separato l'indirizzo principale da quello utilizzato per attività commerciali, limitando così l'esposizione ai rischi e facilitando la gestione delle comunicazioni indesiderate.

Questa evoluzione del panorama delle minacce informatiche sottolinea ancora una volta come la sicurezza digitale richieda una costante attenzione anche verso gesti apparentemente innocui della nostra routine quotidiana online.

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