Scenario Crisi di motivazione: lavoratori italiani disconnessi
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10/04/2025

La ricerca ADP "People at Work 2025" rivela: solo il 15% degli italiani si sente veramente coinvolto nella propria attività lavorativa.

Crisi di motivazione: lavoratori italiani disconnessi

Nell'Italia del 2024, il disimpegno lavorativo si conferma come un fenomeno preoccupante che allontana il nostro paese dalle tendenze globali positive. Mentre nel mondo si registra un aumento costante del coinvolgimento professionale, che ha raggiunto il 19% dei lavoratori, in Italia assistiamo a una controtendenza che vede solo il 15% dei dipendenti pienamente coinvolti nelle proprie mansioni, con un calo di mezzo punto percentuale rispetto all'anno precedente. Questo quadro, delineato dal report "People at Work 2025" dell'ADP Research, solleva interrogativi importanti sul benessere organizzativo nelle aziende italiane e sulle strategie necessarie per invertire questa rotta.

Il divario dell'engagement: genere ed età fanno la differenza

Nel panorama italiano emergono significative disparità nel coinvolgimento lavorativo. Gli uomini manifestano un livello di engagement superiore (17%) rispetto alle colleghe donne (14%), evidenziando un gap di genere che merita attenzione. Altrettanto rilevante è la distribuzione per fasce d'età: i senior workers tra i 55 e 64 anni risultano i più coinvolti (20%), mentre le nuove generazioni tra i 18 e i 26 anni, insieme agli over 65, si fermano a un preoccupante 11%.

Nonostante il quadro attuale non sia roseo, Mary Hayes, direttore ricerca People & Performance dell'ADP Research, sottolinea un aspetto positivo: "In Italia la quota di dipendenti coinvolti è ora del 15%, quattro punti percentuali in più rispetto al 2020, l'anno della pandemia". Un progresso che, seppur lento, indica una ripresa rispetto al periodo più critico dell'emergenza sanitaria.

La rivoluzione del dove: spazi di lavoro e autonomia decisionale

Il luogo in cui si svolgono le proprie mansioni si conferma determinante per il livello di coinvolgimento. In Italia, il 65% dei lavoratori opera quotidianamente in sede (in aumento rispetto al 62% del 2023), il 26% adotta modalità ibride (in calo di due punti) e solo il 9% lavora esclusivamente da remoto. Sorprendentemente, sono proprio i lavoratori in modalità ibrida a mostrare il più alto livello di engagement (17%), seguiti da chi lavora sempre in ufficio (15%), mentre chi opera esclusivamente in smart working registra il coinvolgimento più basso (10%).

L'autonomia nella scelta del luogo di lavoro è il vero catalizzatore del coinvolgimento professionale.

Ma il vero fattore differenziante risulta essere l'autonomia decisionale. Chi può scegliere liberamente dove lavorare, senza imposizioni, manifesta livelli di coinvolgimento nettamente superiori, indipendentemente dalla soluzione adottata. Anche in questo ambito, tuttavia, l'Italia si colloca in fondo alla classifica europea: solo il 17% dei lavoratori gode di piena flessibilità nella scelta del luogo di lavoro, meglio solo di Spagna e Francia (15%), ma dietro a Repubblica Ceca (19%), Svezia (20%), Germania (22%) e Regno Unito (24%).

Il contesto europeo e l'importanza del "miglior team possibile"

Il fenomeno del basso coinvolgimento non è esclusivamente italiano ma caratterizza diverse economie europee. Paesi come Polonia (15%), Repubblica Ceca (13%) e Paesi Bassi (17%) registrano percentuali analoghe o inferiori alle nostre, contribuendo a far scendere la media europea al 17%, ben distante dal 25% raggiunto nella regione Medio Oriente/Africa, che ha registrato il maggiore incremento (+3 punti percentuali).

Un elemento chiave per stimolare l'engagement, specialmente per quelle mansioni che non possono essere svolte in remoto, è il senso di appartenenza al team. Lo studio evidenzia che in Italia l'84% dei lavoratori è inserito in un gruppo, ma solo il 13% ritiene di far parte del "miglior team possibile". Un dato tra i più bassi a livello globale che, nonostante il lieve miglioramento rispetto all'anno precedente (+2%), segnala una criticità importante nel tessuto organizzativo delle aziende italiane.

La combinazione di questi fattori – scarsa autonomia decisionale, modalità di lavoro rigide e team percepiti come non ottimali – rappresenta una sfida significativa per le organizzazioni che vogliono aumentare il coinvolgimento e, di conseguenza, la produttività e la fidelizzazione dei propri dipendenti in un mercato del lavoro sempre più competitivo e in trasformazione.

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