L'intelligenza artificiale sta conquistando il mondo dei content creator e cambiando rapidamente il modo di lavorare delle persone. I tool di IA generativa vengono già usati per creare numerosi contenuti in poco tempo, come campagne di marketing, articoli o anche per eseguire analisi dati.
Molti si stanno chiedendo se figure come i professionisti del marketing, gli editor e i ricercatori potrebbero scomparire viste le capacità crescenti dei modelli: essendo più veloci, le imprese potrebbero sostituire la componente umana con l'IA per produrre più contenuti in meno tempo.
Come sottolinea Vidya Plainfield, autrice per Forbes, l'IA può effettivamente svolgere alcuni lavori in modo più veloce, ma non per questo in modo migliore. La conoscenza e le competenze umane sono le componenti che fanno davvero la differenza nella creazione di contenuti e che riescono a creare una connessione profonda con gli utenti.
I tool di IA riescono a sbloccare il vero potenziale creativo e produttivo dei professionisti, supportandoli nel processo di creazione; per questo solo le imprese che riusciranno a far convivere la componente umana con i sistemi generativi potranno prosperare nel mercato.
Plainfield spiega che stiamo assistendo alla transizione da un'economia di creator a una di editor: l'intelligenza artificiale si occupa dei lavori più "pesanti", come l'organizzazione dei task, la realizzazione di bozze, il data mining e la ricerca, mentre i professionisti possono dedicarsi a migliorare i contenuti proposti, aggiungere valore e creare connessioni col pubblico al quale sono diretti.
I tool generativi che abbiamo a disposizione hanno già delle capacità molto elevate che miglioreranno nel tempo, ma rimangono sempre e solo degli strumenti a disposizione dell'uomo. L'IA generativa non pensa nel senso umano del termine, né sente emozioni, ma si limita ad aggregare informazioni e usarle per generare risultati che rispecchino il prompt inserito.
La responsabilità della qualità dei contenuti rimane sempre del professionista umano, il quale deve essere in grado di guidare l'IA per ottenere i migliori risultati possibili da perfezionare. I contenuti creati dall'intelligenza artificiale sono riconoscibili e rischiano di essere poco accurati, minando così al successo della compagnia.
Rinunciare completamente all'apporto umano nei contenuti per ottenere più efficienza e velocità porta inevitabilmente al fallimento del business. Figure chiave come analisti, professionisti del marketing ed editor devono rimanere a supervisionare il processo creativo per guidare i sistemi nella creazione di risultati di valore e migliorarli dove sono più carenti.
Prepararsi al futuro guidato dall'IA
Le aziende devono comprendere a fondo gli strumenti di intelligenza artificiale e saperli usare con precisione per rimanere competitive sul mercato, il quale si sta evolvendo per gestire la convivenza coi nuovi contenuti generati.
Plainfield spiega infatti che Google, Bing e altri motori di ricerca stanno già modificando i propri algoritmi per de-prioritizzare siti che contengono esclusivamente contenuti generati dall'IA; inoltre, gli utenti avranno a disposizione nuovi tool e plugin per differenziare i media generati da quelli originali.
I creator e le compagnie stesse diventeranno per necessità ancora più protettivi verso i loro contenuti originali, cercando di impedire che vengano usati dai sistemi di IA. È probabile che le imprese preferiranno quei tool che prevedono di non utilizzare i contenuti degli utenti, proteggendo la proprietà intellettuale.
Nei prossimi anni, il valore dei contenuti originali diventerà ancora maggiore. Anche se l'IA diventerà indispensabile in molti processi e nell'ideazione di prodotti o campagne di marketing, è essenziale preservare la creatività dei creator e mettere sempre al centro del processo la componente umana.
L'intelligenza artificiale fa risparmiare molto tempo e aumenta la produttività, ma deve essere usata sempre come un tool a supporto dei professionisti, bilanciando l'apporto delle due parti.