Approfondimenti Change Up Milano 2024: Intelligenza artificiale e business, un futuro da governare
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02/10/2024

L’evento Change Up 2024 ha esplorato come l’intelligenza artificiale possa generare valore per aziende e società, promuovendo la consapevolezza e guidando la transizione digitale.

Change Up Milano 2024: Intelligenza artificiale e business, un futuro da governare

Il 27 settembre 2024, Milano ha ospitato la quarta edizione di Change Up, evento organizzato da Archiva Group, società con oltre 25 anni di esperienza nella digitalizzazione aziendale - e oggi trasformazione digitale

Il tema centrale dell’evento è stato il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI) nel generare valore e consapevolezza per le imprese, la società e l’uomo, un invito a "cambiare marcia" di fronte alla velocità crescente dell’innovazione. Con oltre 300 partecipanti, Change Up ha riunito dirigenti aziendali e leader del settore tecnologico e accademico, consolidandosi come un appuntamento chiave per la business community italiana.

Il valore dei dati e l'intelligenza consapevole

Uno dei concetti centrali emersi durante Change Up Milano 2024 è stato il valore dei dati nella società odierna e il ruolo che l’intelligenza artificiale (AI) svolge nel trasformarli in risorse strategiche per le aziende. Walter Riviera, AI Technical Leader di Intel, ha chiarito che i dati rappresentano ormai una moneta di scambio, spesso ceduti inconsapevolmente dagli utenti. "Quando accettiamo cookie, stiamo vendendo i nostri dati senza rendercene conto", ha dichiarato, invitando le aziende a riflettere sulla necessità di una gestione più consapevole di queste risorse. Riviera ha inoltre fatto una riflessione sul futuro, dove le AI si autoalimentano tramite i dati, sottolineando i rischi di una tale dinamica senza un controllo adeguato.

Anche Carla Masperi, AD di SAP Italia, ha affrontato il tema della consapevolezza, concentrandosi sull’utilizzo dei dati per ottenere un reale valore dall'AI. Secondo Masperi, nonostante il 40% degli investimenti aziendali sarà legato all’AI entro il 2025, solo una piccola parte delle imprese utilizza questa tecnologia in modo efficace. Ha spiegato che il successo dell'AI dipende dall'integrazione nei processi aziendali e dalla contestualizzazione dei dati, evidenziando come molte imprese ancora non ne comprendano pienamente il potenziale.

Sul piano normativo, Benedetto Santacroce, avvocato tributarista, ha discusso le sfide legate al AI Act, la proposta di regolamentazione europea sull’intelligenza artificiale. Uno dei punti critici è rappresentato dalla difficoltà di definire con precisione i confini dell’uso accettabile dell’AI. Santacroce ha evidenziato che il digital divide potrebbe amplificare le disuguaglianze sociali se non si interviene con una maggiore alfabetizzazione digitale. Ha sottolineato l'importanza di una regolamentazione chiara per evitare che solo le aziende tecnologicamente avanzate beneficino dell’AI, lasciando indietro una parte significativa della popolazione.

Quando accettiamo cookie, stiamo vendendo i nostri dati senza rendercene conto, e questo richiede una gestione consapevole delle informazioni

Anche Layla Pavone, Responsabile Innovazione del Comune di Milano, ha sottolineato l'importanza della consapevolezza digitale. Ha descritto l’impegno del Comune nel creare un ecosistema digitale che promuova la condivisione dei dati tra aziende e cittadini, permettendo a tutti di beneficiare dell’innovazione. Pavone ha poi spiegato come molti cittadini non siano pienamente consapevoli delle risorse tecnologiche a disposizione, sottolineando la necessità di ridurre il digital divide attraverso progetti educativi e di inclusione.

Infine, lo storico e giornalista Paolo Mieli ha offerto una riflessione storica sul rapporto tra tecnologia e potere decisionale. Ha paragonato il momento attuale all'epoca dell'invenzione della bomba atomica, evidenziando come la gestione dei rischi tecnologici debba rimanere nelle mani degli esseri umani. Mieli ha avvertito che affidare completamente le decisioni cruciali alle macchine potrebbe portare a conseguenze imprevedibili, esortando i leader aziendali a governare l'AI con responsabilità.

Nonostante il 40% degli investimenti aziendali sarà legato all’AI entro il 2025, solo una piccola parte delle imprese utilizza questa tecnologia in modo efficace

Questo insieme di interventi ha mostrato chiaramente che il futuro dell’AI non riguarda solo la tecnologia, ma anche la capacità delle aziende e delle istituzioni di gestire consapevolmente i dati e di affrontare le sfide sociali e normative connesse all’uso dell’intelligenza artificiale.

Workshop ed esperienze pratiche

Durante Change Up sono state presentate 7 Xperience, sessioni tematiche che hanno esplorato come l’AI stia trasformando settori strategici. Tra queste, la sessione "HR Drive to Change", curata da Frida Mura, ha mostrato come l’AI possa ottimizzare la gestione delle risorse umane, migliorando i processi di recruiting e onboarding attraverso l’uso di workflow digitali. In particolare, l’integrazione di strumenti come Skilvue, una piattaforma AI per il recruiting che valuta i candidati attraverso interviste virtuali basate sulle loro competenze, ha dimostrato il potenziale della tecnologia nel rivoluzionare i modelli tradizionali di selezione del personale.

Un altro esempio di applicazione concreta è stato offerto da Carlo Vismara di Archiva, che ha presentato soluzioni di AI per ottimizzare i processi di procurement e la gestione dei fornitori. Attraverso l’automazione dei flussi informativi e la gestione digitale dei documenti, le aziende possono ridurre i costi e migliorare l’efficienza operativa. 

Non solo business: Giorgia Molajoni, Chief Technology & Communication Officer di Plenitude, ha affrontato un tema critico per il futuro dell’AI, ovvero l’impatto energetico. Con la crescente diffusione dell’intelligenza artificiale, si stima che entro il 2026 il 10% del consumo energetico globale sarà legato al funzionamento dei sistemi di AI. Molajoni ha spiegato come le aziende debbano abbracciare l’efficienza energetica, ad esempio implementando strategie di raffreddamento sostenibile per i data center, al fine di ridurre l’impronta ecologica della tecnologia.

L’evento ha anche offerto una panoramica sulle tecnologie emergenti che plasmeranno il futuro del lavoro e delle aziende. Domenico Impellicieri di Fastweb ha presentato MIA, un nuovo large language model sviluppato in collaborazione con NVIDIA, progettato per analizzare grandi quantità di dati provenienti da fonti istituzionali e private, con l’obiettivo di fornire insight strategici alle aziende italiane. Impellicieri ha sottolineato che molte aziende hanno i dati, ma non tutte possiedono ciò che lui definisce "dati parlanti", ovvero informazioni pronte per essere trasformate in valore.

Change Up 2024 ha dimostrato che l’intelligenza artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per le aziende e la società, ma richiede un approccio consapevole e responsabile. Eventi come questo sono fondamentali per promuovere un dialogo tra esperti, aziende e istituzioni, al fine di garantire che l’AI venga utilizzata in modo etico e sostenibile, valorizzando sia le persone che i processi. Il futuro dell’AI sarà plasmato non solo dalla tecnologia, ma anche dalle scelte che faremo oggi riguardo alla gestione dei dati, all'energia e alla formazione delle nuove generazioni.

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