L'innovazione tecnologica permea ormai ogni settore e aspetto della nostra vita. Anche in ambito neonatale le nuove tecnologie, in particolare l'intelligenza artificiale e le applicazioni di analisi dati, possono fare la differenza per monitorare i piccoli pazienti in modo più preciso.
Durante il XXIX Congresso Nazionale dei neonatologi, tenuto dalla Società Italiana di Neonatologia, si è discusso del futuro del settore e di come le tecnologie possano garantire un'individualizzazione sempre maggiore in ambito diagnostico e terapeutico.
Un altro obiettivo importante della Società è favorire l'utilizzo di soluzioni sempre meno invasive, nell'ottica di implementare modelli di assistenza per azioni di protezione a 360° di soggetti fragili.
I miglioramenti tecnologici dovranno continuare a concentrarsi sulla prevenzione, sulla personalizzazione e sulla precisione, abbandonando la ricerca di approcci univoci che non prendono in considerazione le caratteristiche del singolo paziente.
L'IA per migliorare diagnosi e terapie
La necessità di individualizzare le terapie sta già aumentando esponenzialmente la quantità dei dati prodotti, rendendone difficile l'interpretazione e l'analisi.
L'intelligenza artificiale è in grado di affrontare questa mole di dati, generata per lo più grazie alla digitalizzazione dei dati sanitari, all'imaging ad alta risoluzione, ai biosensori con output continuo e alle scienze omiche, per generare modelli interpretativi che guidino i medici nel loro lavoro.
Le soluzioni di IA consentono di accorpare e confrontare i dati provenienti da diversi ospedali e dalle realtà del territorio superando la cosiddetta "data poverty" in ambito sanitario, ovvero la scarsa rappresentazione di malattie e pazienti.
L'IA permette inoltre di elaborare sistemi di predizione per identificare le patologie prima che si manifestino, migliorando la qualità diagnostica, terapeutica e farmacologica.
"Limitandoci a quelli etici, l’intelligenza artificiale non deve sostituire i professionisti sanitari che hanno a che fare con vite umane, non semplicemente con dati. Nel processo decisionale e di cura sono coinvolti molti altri fattori, primi fra tutti quelli comunicativi, relazionali, psicologici, senza tralasciare l’esperienza" ha affermato Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia.
La neonatologia italiana dovrà integrare le nuove tecnologie al più presto per sfruttarne le opportunità e competere in ambito internazionale nello sviluppo di nuovi sistemi. In tal senso sarà indispensabile stringere una collaborazione tra centri di ricerca e luoghi di cura per condividere i dati, elaborare linee guida condivise dalle società scientifiche dell'area perinatale e definire percorsi formativi per il personale medico.