L'intelligenza artificiale sta ridisegnando il panorama lavorativo globale, e mentre molti temono di perdere il posto a causa dell'automazione, esiste un gruppo di professionisti che guarda a questa rivoluzione con entusiasmo piuttosto che con preoccupazione. Si tratta di chi guadagna oltre 100mila dollari all'anno, una fascia di reddito che sta abbracciando gli strumenti di IA con una velocità sorprendente. Secondo un'analisi recente della società di business intelligence Morning Consult, la crescita di popolarità dei chatbot e delle piattaforme di intelligenza artificiale segue una chiara linea divisoria economica.
La geografia economica dell'entusiasmo tecnologico
I dati raccolti mostrano come le preferenze dei consumatori si differenzino drasticamente in base al reddito. Chi percepisce stipendi a sei cifre vede crescere la propria fedeltà verso brand come Gemini e OpenAI più rapidamente di qualsiasi altro marchio, con WhatsApp che segue a breve distanza. Anche Microsoft Copilot figura tra i favoriti di questa categoria.
Il contrasto con le altre fasce di reddito è netto e rivela molto sulle priorità quotidiane. Per chi guadagna tra 50mila e 99mila dollari annui, i marchi in più rapida ascesa sono DoorDash e MTV, mentre chi percepisce meno di 50mila dollari mostra una crescente affezione verso Discount Tire e le patatine fritte surgelate Great Value.
ChatGPT domina la competizione
Quando si analizza il panorama specifico dei chatbot tra i professionisti ad alto reddito, emerge un leader indiscusso. ChatGPT si distingue nettamente dalla concorrenza grazie a una consapevolezza del marchio molto più elevata rispetto ai rivali. Il prodotto di punta di OpenAI vanta anche una quota di considerazione totale superiore di quasi dieci punti percentuali rispetto al concorrente più vicino.
Bobby Blanchard, direttore senior dello sviluppo audience presso Morning Consult, ha dichiarato ad Axios che l'interesse verso questi strumenti è cresciuto in modo costante, ma quest'anno ha registrato un'impennata "esplosiva" proprio tra i consumatori con redditi elevati. La notorietà del brand Gemini, per esempio, è passata dal 62% del primo trimestre al 78% della fine del terzo trimestre tra chi guadagna oltre 100mila dollari, rendendolo uno dei chatbot in più rapida crescita sul mercato.
Una questione di prospettiva lavorativa
La ricerca rivela anche curiosità generazionali che meritano attenzione: i Baby Boomer mostrano un'ossessione particolare per le Pringles, mentre la Generazione Z vede in UberEats il marchio in più rapida crescita nelle proprie preferenze. Questi dettagli dipingono un quadro sociale complesso, dove tecnologia e consumi si intrecciano seguendo linee demografiche ben precise.
La spiegazione di questa disparità nell'adozione dell'IA potrebbe risiedere nella natura stessa di questa tecnologia. Gli strumenti di intelligenza artificiale sono progettati principalmente per sostituire il lavoro amministrativo di base e offrire comodità a chi occupa posizioni manageriali. Non sorprende quindi che proprio chi opera a livelli decisionali più elevati mostri maggiore entusiasmo verso tecnologie che promettono di delegare compiti ripetitivi, mentre chi svolge mansioni operative percepisca l'intelligenza artificiale come una minaccia diretta alla propria occupazione. La differenza di prospettiva riflette posizioni diverse all'interno della gerarchia lavorativa e aspettative profondamente divergenti sul futuro del lavoro.