News Ue approva euro digitale online e offline
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25/12/2025

Il Consiglio UE approva una nuova posizione negoziale per l'euro digitale, sostenendo lo sviluppo di una versione della valuta centrale europea.

Ue approva euro digitale online e offline

L'Unione Europea sta accelerando sul progetto dell'euro digitale, ma la strada verso la moneta virtuale pubblica si fa sempre più complessa tra dibattiti tecnici, resistenze bancarie e timori sulla privacy dei cittadini. Il Consiglio dell'UE ha recentemente approvato una nuova posizione negoziale che potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola rispetto alle proposte precedenti. La decisione rappresenta un punto di svolta nella discussione su come dovrebbe funzionare concretamente questa valuta digitale emessa dalla Banca Centrale Europea.

Due modalità per un'unica moneta

La proposta appoggiata dal Consiglio prevede che l'euro digitale possa funzionare sia online che offline, una soluzione che si discosta nettamente dalle indicazioni del Parlamento Europeo. Fernando Navarrete, il rappresentante parlamentare incaricato del dossier, aveva invece sostenuto con forza una versione esclusivamente offline per garantire maggiore privacy agli utenti e rafforzare la resilienza del sistema stesso.

Il compromesso raggiunto prevede un doppio binario operativo. Le transazioni online verrebbero elaborate immediatamente attraverso il registro della banca centrale o tramite intermediari autorizzati, mentre quelle offline potrebbero essere registrate localmente su dispositivi degli utenti e poi sincronizzate con il sistema centrale una volta ristabilita la connessione. Questo approccio mira a coniugare accessibilità e riservatezza, permettendo l'utilizzo della moneta digitale anche in aree con scarsa connettività e offrendo al contempo una privacy simile a quella garantita dal contante tradizionale.

Le ambizioni della BCE per il futuro dei pagamenti

Dietro il progetto dell'euro digitale c'è la volontà della Banca Centrale Europea di modernizzare l'intero sistema di pagamenti europeo e mantenere rilevante il ruolo della moneta pubblica in un'epoca sempre più dominata dalle soluzioni digitali private. Con l'utilizzo del contante in progressivo declino, l'introduzione di una valuta digitale di banca centrale servirebbe a preservare la sovranità monetaria e la fiducia nella valuta ufficiale dell'eurozona.

Una valuta pubblica digitale contro le soluzioni private delle banche

I test operativi sono previsti per il 2027, ma il percorso verso l'implementazione effettiva appare tutt'altro che lineare. La resistenza più forte arriva paradossalmente proprio dal settore che dovrebbe fungere da intermediario: le banche commerciali.

Il fronte del dissenso bancario

Il mese scorso quattordici istituti di credito europei, gli stessi che hanno dato vita al portafoglio digitale Wero, hanno diffuso una dichiarazione allarmata sui rischi dell'euro digitale. Secondo questi operatori, il progetto nella sua configurazione attuale rischierebbe di minare i sistemi di pagamento privati già esistenti senza offrire vantaggi concreti ai consumatori finali. "L'attuale design dell'euro digitale al dettaglio copre sostanzialmente gli stessi casi d'uso delle soluzioni private, senza offrire alcun chiaro valore aggiunto per i consumatori", hanno affermato le banche in modo netto.

Questa opposizione evidenzia una tensione fondamentale: da un lato l'interesse pubblico a mantenere il controllo sulla moneta, dall'altro gli investimenti privati già effettuati in infrastrutture digitali alternative. Il settore bancario teme che una valuta digitale pubblica possa sottrarre quote di mercato significative ai propri servizi di pagamento elettronico.

Lo scenario globale: dal ritardo americano al primato cinese

Mentre l'Europa cerca faticosamente un equilibrio, lo scenario globale delle valute digitali di banca centrale presenta dinamiche molto diverse. Gli Stati Uniti, ad esempio, stanno procedendo con estrema cautela, quasi passività secondo alcuni osservatori. La Federal Reserve non ha assunto impegni vincolanti per sviluppare o testare una CBDC al dettaglio, e il presidente Jerome Powell ha ribadito più volte che una simile iniziativa richiederebbe il sostegno esplicito dell'esecutivo e un'autorizzazione congressuale.

Al momento il clima politico americano sembra favorire le stablecoin private piuttosto che soluzioni promosse dalla banca centrale. Una CBDC statunitense rappresenterebbe infatti un'alternativa pubblica alle soluzioni private di moneta stabile sostenute dall'industria delle criptovalute, uno scenario che incontra resistenze significative in un paese tradizionalmente orientato al libero mercato. La Cina, al contrario, ha già implementato su vasta scala il suo yuan digitale, conquistando un vantaggio tecnologico e strategico notevole nel panorama delle valute digitali nazionali.

Fonte: pymnts.com

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