Approfondimenti Strategie AI-first: sfide per ambiente e salute
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05/05/2025

L'impatto ambientale dell'adozione di strategie "AI-first" nelle aziende: crescita dei data center e aumento delle emissioni sollevano preoccupazioni sulla sostenibilità

Strategie AI-first: sfide per ambiente e salute
L'intelligenza artificiale sta diventando sempre più centrale nelle strategie aziendali, con un numero crescente di compagnie che adottano un approccio "AI-first". Duolingo e Shopify sono tra le ultime ad aver annunciato questa svolta, enfatizzando l'uso dell'IA come punto di partenza predefinito per ogni attività.

Questa tendenza, però, solleva preoccupazioni sull'impatto ambientale. Secondo uno studio della Cornell University, l'inquinamento prodotto dai data center che alimentano l'industria dell'IA potrebbe causare fino a 1.300 morti premature all'anno entro il 2030. I costi sanitari legati all'inquinamento atmosferico di questi centri sono già stimati in 20 miliardi di dollari annui.

L'approccio "AI-first" si diffonde rapidamente

Il CEO di Duolingo, Luis von Ahn, ha annunciato in una email ai dipendenti che l'azienda smetterà di utilizzare appaltatori per lavori che l'IA può gestire, aumentando il personale solo quando i team avranno massimizzato tutte le possibili automazioni. Secondo von Ahn, questo approccio sta già dando risultati, in particolare nel processo di creazione dei contenuti.

Anche Shopify ha adottato una strategia simile. Il CEO Tobi Lütke ha dichiarato che l'uso dell'IA è ora una "aspettativa fondamentale" nelle attività quotidiane dell'azienda.

"La nostra attività sta cambiando profondamente. L'IA sta diventando il punto di partenza predefinito"

Preoccupazioni ambientali crescenti

Tuttavia, l'adozione massiccia dell'IA solleva interrogativi sul suo impatto ambientale. I data center, fondamentali per il funzionamento dell'IA, hanno visto un aumento esponenziale del loro fabbisogno energetico. Secondo il MIT, la domanda di energia dei data center in Nord America è passata da 2.688 megawatt alla fine del 2022 a 5.341 megawatt alla fine del 2023.

Noman Bashir, del Climate and Sustainability Consortium del MIT, avverte: "La domanda di nuovi data center non può essere soddisfatta in modo sostenibile. Il ritmo con cui le aziende stanno costruendo nuovi data center significa che la maggior parte dell'elettricità per alimentarli deve provenire da centrali elettriche basate su combustibili fossili."

Impatto sulla salute pubblica

Lo studio della Cornell University stima che entro il 2030, l'onere per la salute pubblica dei data center per l'IA sarà il doppio di quello dell'industria siderurgica statunitense e potrebbe essere paragonabile a quello di tutte le auto, autobus e camion in California.

Nonostante ciò, molte aziende tecnologiche sembrano aver ridimensionato le loro preoccupazioni ambientali. Grandi nomi come Walmart, Siemens e Apple hanno scelto di non firmare una lettera aperta che riaffermava l'impegno verso l'Accordo di Parigi.

Il futuro dell'approccio "AI-first"

Nonostante le preoccupazioni, l'adozione dell'IA nelle aziende è ancora agli inizi. Secondo l'Enterprise AI Maturity Index di ServiceNow, che ha misurato la maturità dell'IA in 4.500 aziende in 21 paesi su una scala da zero a 100, il punteggio medio è stato di 44, con solo una su sei aziende che ha superato il 50.

Tuttavia, nei prossimi mesi e anni, è probabile che sempre più aziende adottino un approccio "AI-first". Questo potrebbe aumentare le emissioni, immettendo più CO2 e inquinamento nell'atmosfera, sollevando ulteriori preoccupazioni per la salute.

La sfida per il futuro sarà quindi bilanciare i benefici dell'IA con la necessità di proteggere l'ambiente e la salute pubblica.

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