Approfondimenti Solo il 3% delle aziende italiane ha completato progetti di GenAI
Marina Londei
1' 35''
21/06/2024

L'intelligenza artificiale generativa ha conquistato i decision-maker di tutto il mondo, compresi quelli italiani, ma l'implementazione vera e proprio dei progetti di GenAI va a rilento.

Solo il 3% delle aziende italiane ha completato progetti di GenAI

L'intelligenza artificiale generativa ha conquistato i decision-maker italiani: sei su dieci ritengono che questa tecnologia migliorerà l'esperienza dei clienti e sarà un driver importante di innovazione; è per questo che il 30% delle imprese ha dichiarato di aver già iniziato a usare la GenAI in via sperimentale, il 30% prevede di farlo nei prossimi 12 mesi e un altro 31% entro due anni.

Lo rivela uno studio condotto da Coleman Parkes Research Ltd., il quale ha coinvolto figure decisionali nel campo dell'Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) e dell'analisi dei dati  su scala globale e italiana, appartenenti a diversi settori.

L'entusiasmo è talmente elevato che solo il 6% dei decision-maker italiani non ha attualmente piani per adottare la GenAI; nonostante ciò, soltanto il 3% degli intervistati ha affermato di aver completato l'implementazione della tecnologia nei propri processi aziendali. 

Le motivazioni dietro questo rallentamento sono diverse: il 57% degli intervistati lamenta la mancanza di tool appropriati, mentre il 56% nutre dei dubbi sull'uso di dataset, sia interni che esterni. Non mancano poi le difficoltà legate al passaggio tra la fase concettuale e quella pratica e nel dimostrare il ritorno sull'investimento (51%), così come la difficile integrazione con i sistemi preesistenti in azienda.

Infine, c'è una grave carenza di competenze interne (40%) e il 18% degli stessi decision-maker ammette una conoscenza limitata della tecnologia. 

Insieme alle difficoltà operative emergono le preoccupazioni riguardanti i rischi della GenAI, legate in particolare alla privacy dei dati (79%), alla sicurezza (73%) e alle implicazioni etiche (65%). 

Dal report emerge anche che la governance e il monitoraggio effettivi sono ancora frammentari: solo il 4% dei decision-maker italiani riporta una presenza ben stabilita di un framework per la governance della GenAI, mentre è meno del 10% la percentuale di intervistati che ha implementato sistemi di misurazione di bias e rischi legati alla privacy degli LLM.

Infine, il 48% dei decision-maker non ha ancora stabilito una policy di utilizzo della tecnologia nella propria azienda.

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