L'intelligenza artificiale e l'automazione stanno ridisegnando il panorama occupazionale delle grandi aziende tecnologiche americane, ma non tutte stanno affrontando questa transizione allo stesso modo. Mentre colossi come Microsoft e Amazon procedono con licenziamenti di massa che coinvolgono migliaia di dipendenti, Palantir si presenta come un'eccezione, rivendicando con orgoglio una strategia di assunzioni che il suo CEO Alex Karp definisce "disciplinata" fin dall'inizio. La questione solleva interrogativi importanti su quale sia il modello aziendale più sostenibile in un momento di crescente incertezza economica.
La filosofia anti-espansione di Palantir
Nel commentare i risultati finanziari dell'azienda, che hanno superato le previsioni degli analisti, Karp ha dedicato ampio spazio nella lettera agli azionisti per illustrare l'approccio di Palantir al capitale umano. Nonostante una crescita aziendale "piuttosto significativa", la società specializzata in tecnologie per la difesa ha mantenuto fermi i propri vincoli organizzativi. L'organico contenuto rappresenta secondo il CEO una manifestazione tangibile di questa disciplina operativa.
La strategia ha una motivazione tecnica precisa: evitare che un'espansione casuale della forza lavoro potesse indebolire lo sviluppo della piattaforma software. Karp spiega che l'alternativa sarebbe stata affidarsi a "un esercito di menti brillanti" per svolgere lavori che avrebbero mascherato le debolezze della piattaforma, ostacolandone paradossalmente l'evoluzione. L'approccio di Palantir punta invece a fare leva sulla robustezza del software e dell'Ontology, spingendo per una loro continua maturazione.
L'ondata di tagli nelle big tech
Il messaggio di Palantir arriva in un contesto molto particolare del settore tecnologico. Durante il 2024, Microsoft ha eliminato circa 15.000 posizioni attraverso diversi cicli di licenziamenti, concentrandosi particolarmente sui ruoli di middle management. Non è un caso isolato: ad ottobre Amazon ha annunciato il taglio di circa 14.000 posti di lavoro nell'area corporate, equivalenti al 4% della sua forza lavoro impiegatizia, nel tentativo dichiarato di semplificare le operazioni e ridurre la burocrazia.
Anche aziende al di fuori del settore tech puro stanno seguendo la stessa direzione. Target, gigante della grande distribuzione americana, ha annunciato nello stesso mese l'eliminazione di 1.000 posizioni corporate per rimuovere quella che l'azienda ha definito "sovrapposizione di attività". Il fenomeno sembra quindi attraversare diversi settori dell'economia statunitense.
Una questione di cultura, non solo di costi
Particolarmente significative sono le dichiarazioni del CEO di Amazon, Andy Jassy, durante l'ultima conference call sui risultati finanziari. Jassy ha ammesso che l'espansione rapida degli anni recenti ha generato "molti più livelli gerarchici" che hanno appesantito i processi decisionali. Il dirigente ha tenuto a precisare che i licenziamenti riguardano principalmente la "cultura" aziendale, non rappresentano semplicemente una manovra di riduzione dei costi o una risposta all'implementazione dell'intelligenza artificiale.
Questa affermazione mette in luce come le grandi organizzazioni tecnologiche stiano ripensando non solo la dimensione quantitativa della forza lavoro, ma anche la sua struttura qualitativa. L'obiettivo dichiarato è eliminare la burocrazia e recuperare agilità decisionale, caratteristiche che molte di queste aziende avevano quando erano più piccole.
L'incertezza dei dati occupazionali
A complicare ulteriormente il quadro complessivo del mercato del lavoro americano, lo shutdown del governo federale sta impedendo la pubblicazione dei dati occupazionali relativi a settembre e ai mesi successivi. Gli ultimi dati disponibili, riferiti ad agosto, mostravano già un mercato del lavoro in difficoltà, con risultati significativamente inferiori alle aspettative degli economisti. L'assenza di informazioni aggiornate rende ancora più difficile valutare l'impatto reale delle strategie di ridimensionamento adottate dalle grandi aziende tecnologiche e la direzione verso cui si sta muovendo l'occupazione nel settore.