Mercato L' sostituirà lavoratori nonostante le smentite
3' 44''
10/11/2025

Goldman Sachs prevede un taglio del personale del 4% nel prossimo anno e dell'11% entro tre anni secondo le analisi degli esperti.

L' sostituirà lavoratori nonostante le smentite

L'intelligenza artificiale potrebbe iniziare a colpire le buste paga dei lavoratori americani molto prima di quanto si pensasse. È questo l'allarme lanciato da Goldman Sachs in un recente rapporto che analizza l'impatto dell'IA sul mercato del lavoro statunitense. Secondo l'istituto bancario, le riduzioni di personale legate all'automazione intelligente non sono più uno scenario futuristico, ma una realtà che sta già bussando alle porte di numerose aziende.

Un'indagine tra i corridoi della finanza rivela la strategia aziendale

L'analisi si basa su un sondaggio condotto tra 105 banchieri di Goldman Sachs che seguono clienti appartenenti a settori industriali diversificati. I dati raccolti offrono uno spaccato prezioso su come le grandi corporation americane stiano realmente integrando l'intelligenza artificiale nelle loro operazioni quotidiane. Attualmente, circa il 37% dei clienti intervistati utilizza già l'IA per attività produttive regolari, una percentuale notevolmente superiore al 9,9% rilevato dal Census Bureau negli Stati Uniti.

Le previsioni indicano una crescita esponenziale dell'adozione: Goldman stima che la quota salirà al 50% entro il prossimo anno e raggiungerà il 74% nell'arco di tre anni. Questa accelerazione suggerisce che l'intelligenza artificiale sta rapidamente passando dalla fase sperimentale a quella di implementazione sistematica nelle operazioni aziendali.

Produttività prima dei tagli, ma per quanto tempo?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, al momento le aziende stanno puntando sull'IA principalmente per incrementare produttività e ricavi, non per ridurre i costi. Quasi la metà dei clienti bancari utilizza la tecnologia per alimentare la crescita, mentre solo uno su cinque la impiega principalmente per tagliare le spese. Si tratta di un approccio che potrebbe rassicurare temporaneamente, ma che nasconde sviluppi meno confortanti.

Un taglio del personale dell'11% è previsto entro tre anni

Finora, solo circa una società su dieci ha già proceduto a riduzioni di personale attribuibili all'intelligenza artificiale. Tuttavia, i segnali di pressione sui posti di lavoro iniziano a emergere, specialmente nei settori tecnologici, media e telecomunicazioni, dove quasi un terzo dei banchieri interpellati ha notato i primi campanelli d'allarme. Le proiezioni per il futuro sono ancora più preoccupanti: gli analisti di Goldman prevedono una riduzione del 4% del personale entro l'anno prossimo, che si approfondirà fino a raggiungere l'11% nell'arco di tre anni.

I settori più vulnerabili al cambiamento tecnologico

Il servizio clienti emerge come l'area più esposta ai tagli legati all'automazione. Ben l'80% dei banchieri intervistati si aspetta riduzioni significative in questo comparto, dove i chatbot e gli assistenti virtuali stanno progressivamente sostituendo gli operatori umani. Non si tratta di un fenomeno isolato: altri ruoli a rischio includono il supporto amministrativo, le operazioni (con il 49% di probabilità di tagli) e i settori IT e ingegneristico.

Le modalità con cui le aziende affronteranno questa transizione variano. Circa il 55% dei banchieri Goldman prevede che i clienti ricorreranno a blocchi delle assunzioni o al naturale turnover del personale, un approccio meno traumatico rispetto ai licenziamenti diretti. Tuttavia, il 26% si aspetta licenziamenti veri e propri o ristrutturazioni aziendali più ampie.

Gli ostacoli all'adozione e i casi emblematici

Nonostante l'entusiasmo per le potenzialità dell'IA, molte aziende mantengono un atteggiamento prudente. Secondo il 61% dei banchieri, i clienti considerano l'intelligenza artificiale ancora una tecnologia troppo acerba per essere implementata su larga scala. Il 47% segnala inoltre la mancanza di competenze interne necessarie per sviluppare gli strumenti appropriati, un gap che potrebbe rallentare la trasformazione ma difficilmente la fermerà.

Il rapporto arriva in un momento in cui le notizie di licenziamenti di massa si moltiplicano. Amazon ha recentemente annunciato il taglio di 14.000 posti di lavoro, con il CEO Andy Jassy che ha attribuito le decisioni a questioni di "allineamento culturale" piuttosto che a risparmi sui costi o all'intelligenza artificiale. Tuttavia, la tempistica di questi annunci evidenzia come la tecnologia stia ridisegnando le strategie di assunzione in tutti i settori economici.

Un impatto trasformativo sull'economia

Gli economisti di Goldman Sachs, guidati dal capo economista Jan Hatzius, sottolineano che l'incremento relativamente rapido nell'adozione prevista e nelle riduzioni del personale nei prossimi tre anni indica che gli impatti dell'IA sul mercato del lavoro americano potrebbero manifestarsi prima del previsto. L'analisi consolida la visione di lungo termine dell'istituto secondo cui l'intelligenza artificiale è destinata ad avere un impatto trasformativo non solo sul mercato del lavoro, ma sull'intera economia.

Per il pubblico italiano, abituato a mercati del lavoro con maggiori protezioni e una tradizione di relazioni industriali più strutturate, questi scenari potrebbero apparire particolarmente dirompenti. Tuttavia, la globalizzazione tecnologica non conosce confini, e le dinamiche che stanno trasformando il mondo del lavoro americano rappresentano tendenze che prima o poi attraverseranno anche l'Atlantico, richiedendo risposte politiche e sociali adeguate alla portata della trasformazione in atto.

Condividi questo contenuto