Approfondimenti Produrre una serie TV è il nuovo must del marketing?
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06/03/2025

Il futuro del marketing: creare contenuti coinvolgenti come Netflix per costruire community appassionate e generare valore per il brand

Produrre una serie TV è il nuovo must del marketing?

Il colosso del fast food Chick-fil-A ha annunciato il lancio di una propria piattaforma di contenuti nel 2025, segnando un punto di svolta nel marketing dei brand. Questa mossa evidenzia come le aziende stiano sempre più puntando a diventare esse stesse creatrici di contenuti, anziché limitarsi a interrompere quelli altrui con la pubblicità tradizionale.

Questo cambio di paradigma è stato innescato dal successo di content creator diventati veri e propri brand. Un esempio emblematico è "Hot Ones", la serie di interviste virali dove le celebrità mangiano ali di pollo sempre più piccanti mentre rispondono a domande personali. Il format, nato su YouTube, si è evoluto in un impero commerciale generando oltre 20 milioni di dollari all'anno di ricavi con la vendita di salse.

L'opportunità per i marchi ora è quella di entrare in gioco creando contenuti serializzati che il pubblico attenda con impazienza. Le aziende dovrebbero investire nella creazione di canali YouTube e podcast con contenuti di qualità, sfruttando le proprie risorse e relazioni con il pubblico.

Bryan Elliott, esperto di marketing, consiglia: "Prendete il 5-10% del budget destinato ai media a pagamento e investitelo nello sviluppo di una serie video che le persone che acquistano il vostro prodotto o servizio vogliano davvero guardare".

Questa transizione verso contenuti seriali guidati da storie non è solo una tendenza, ma un ripensamento fondamentale di come i marchi si connettono con il pubblico. Emma Chamberlain, influencer diventata imprenditrice, ha lanciato Chamberlain Coffee come estensione naturale del suo brand personale, raggiungendo 20 milioni di dollari di ricavi nel 2023.

La rivoluzione del "content-first"

Il successo di brand nati dai contenuti offre lezioni preziose per le aziende tradizionali:

  1. Autenticità > Qualità di produzione: I creator di successo hanno iniziato con risorse minime ma massima autenticità.
  2. Comunità > Conversione: L'obiettivo primario è costruire comunità intorno a interessi e valori condivisi, non vendere immediatamente.
  3. Sviluppo iterativo: I contenuti vengono costantemente raffinati in base al feedback del pubblico.

Un nuovo approccio che prende spunto da una realtà ormai sotto agli occhi di tutti. Prima di tutto, il numero di follower (o iscritti) ormai non conta quasi più. Contanole  visualizzazioni, il tempo di visione, CTR e coinvolgimento. Tutti parametri che si ottengono solo con un buon contenuto e poi, si spera, con l'aiuto degli algoritmi. 

In secondo luogo poi il campo di gioco si è livellato, proprio in virtù del primo assunto: creator con pochi follower possono ottenere lo stesso numero di visualizzazioni di account con milioni di seguaci se il contenuto è eccellente.

Torniamo in altre parole al vecchio (e mai scaduto) adagio "content is king". 

Il brand come network di contenuti

Molte aziende nel mondo stanno dunque considerando nuove strategie di content marketing, progettate per "colpire" segmenti precisi di pubblico (non più grandi masse), con prodotti unici e confezionati ad hoc - e in questo una serie TV è sicuramente esemplare. E ci si affida ad approcci creativi e personalità differenti, proprio per costruire una comunicazione il più ampia possibile. 

Questa strategia permette di raggiungere segmenti di pubblico diversi e di sperimentare con formati vari, massimizzando l'engagement e la crescita del brand nel nuovo ecosistema dei media digitali.

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