Tecnologia Il boom dell'AI spinge i profitti di Microsoft
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09/05/2025

L'evoluzione AI di Microsoft dà frutti: l'integrazione predefinita nei software spinge le vendite del 10%

Il boom dell'AI spinge i profitti di Microsoft

L'intelligenza artificiale si rivela una carta vincente per Microsoft, che sta registrando risultati economici sorprendenti grazie all'integrazione di funzionalità AI nei suoi prodotti di punta. Secondo i dati recenti, l'azienda di Redmond ha visto crescere del 10% i ricavi dalle sottoscrizioni consumer di Office 365 nel trimestre conclusosi a marzo, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un incremento che assume particolare rilevanza considerando che si tratta della crescita più rapida degli ultimi quattro trimestri, nonostante a gennaio Microsoft abbia aumentato del 30% il prezzo base del suo software, portandolo a 10 dollari mensili per gli abbonamenti individuali e a 13 dollari per quelli familiari.

Strategie di crescita: quando l'AI giustifica gli aumenti di prezzo

Il successo di questa strategia potrebbe spingere Microsoft a replicare il modello anche nel segmento business. Da anni l'azienda valuta l'opportunità di arricchire la piattaforma Office 365 con funzionalità di intelligenza artificiale, e i risultati attuali sembrano dare ragione a questa visione. L'integrazione dell'AI come caratteristica predefinita nei software Microsoft sta dimostrando di essere non solo un vantaggio competitivo, ma anche una leva efficace per giustificare aumenti di prezzo accettati dal mercato.

Attualmente, gli utenti aziendali possono già accedere al chatbot AI di Microsoft pagando un supplemento di 30 dollari mensili per utente. Questo strumento consente di effettuare ricerche all'interno dei documenti, trascrivere riunioni su Teams e creare automaticamente email o presentazioni PowerPoint, funzionalità che potrebbero presto diventare uno standard per tutti gli abbonamenti.

Non solo software: rincari in arrivo anche per l'hardware

La strategia di aumento dei prezzi di Microsoft non si limita al software. L'azienda ha recentemente annunciato rincari anche per la console Xbox e i relativi controller, citando come motivazione le "condizioni di mercato". L'adeguamento dei prezzi riguarderà anche i nuovi videogiochi first-party che saranno lanciati durante il periodo natalizio.

Il gigante tecnologico sta bilanciando aumenti di prezzo con l'aggiunta di valore percepito attraverso l'innovazione.

In un post sul blog aziendale, Microsoft ha riconosciuto le difficoltà che questi cambiamenti potrebbero comportare per i consumatori: "Comprendiamo che queste modifiche rappresentino una sfida, e sono state adottate dopo attenta considerazione delle condizioni di mercato e dei crescenti costi di sviluppo. In prospettiva, continuiamo a concentrarci sull'offrire più modi per giocare a più giochi su qualsiasi schermo, garantendo valore per i giocatori Xbox."

Fattori esterni e incertezze globali

Sebbene Microsoft non abbia esplicitamente menzionato l'impatto dei dazi statunitensi su questi aumenti, l'azienda dipende in larga misura dalla produzione estera, in particolare dalla Cina. Secondo quanto riportato da Bloomberg, durante la conference call sui risultati trimestrali di mercoledì 30 aprile, Microsoft ha evidenziato come l'incertezza sui dazi abbia portato i produttori di computer ad accumulare scorte superiori al normale.

Vale la pena notare che gli aumenti di prezzo per le cuffie Xbox saranno limitati a Stati Uniti e Canada, mentre alcuni controller manterranno il prezzo attuale. Questa strategia differenziata suggerisce un approccio calibrato alle politiche di pricing, con adeguamenti mirati in base al prodotto e al mercato geografico.

Per Microsoft, l'intelligenza artificiale rappresenta quindi non solo una frontiera tecnologica, ma anche un pilastro fondamentale della propria strategia commerciale, capace di sostenere aumenti di prezzo in un contesto economico globale sempre più complesso e competitivo.

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