Approfondimenti Un futuro guidato dall'IA: gli scenari più diffusi secondo i consumatori
Marina Londei
4' 24''
06/06/2024

La ricerca "10 Hot Consumer Trends 2030s - The AI-Powered Future" di Ericcson individua gli scenari futuri dell'IA secondo gli "early adopter" della tecnologia.

Un futuro guidato dall'IA: gli scenari più diffusi secondo i consumatori

Che cosa ci riserva l'intelligenza artificiale per il futuro e come cambierà la nostra vita con la diffusione delle nuove tecnologie?

La nuova ricerca "10 Hot Consumer Trends 2030s - The AI-Powered Future" di Ericcson ha cercato di rispondere a questa domanda elencando gli scenari individuati dagli "early adopter" della tecnologia, ovvero quelle persone che prima di hanno adottato l'IA nella loro quotidianità.

I consumatori hanno risposto a delle domande volte a disegnare degli scenari che l'IA aprirà nel 2030, individuando i 10 trend più "caldi" che modificheranno profondamente il nostro stile di vita e il nostro modo di lavorare. 

Nonostante la maggior parte degli intervistati ritenga che l'IA sarà molto importante nei processi decisionali, più della metà del campione (58%) crede anche che gli innovatori del prossimo decennio saranno quelli che avranno il coraggio di non ascoltare l'IA, o almeno non sempre. 

Gli utenti si dividono in " speranzosi" che guardano all’IA in modo gioioso e con attesa positiva e in "timorosi" nei quali prevale un atteggiamento di paura e ansietà. 

A prescindere da questa divisione, il 60% dei più ottimisti e oltre il 70% dei timorosi si trovano d'accordo nel ritenere che nel prossimo decennio non ci sarà la possibilità di controllare pienamente l'impatto che l'IA avrà sulla sua vita. 

Ecco quindi che si delinea una possibile spaccatura per il futuro dell'IA nel prossimo decennio: se poco più della metà degli "speranzosi" afferma che proverà comunque a usare il più possibile la tecnologia, solo il 26% dei "timorosi" faranno altrettanto. 

I trend più "caldi" secondo i consumatori

Lo studio ha evidenziato i 10 trend più caldi individuati dai partecipanti sulla base di 120 ipotesi di servizi digitali relativi a 15 aree diverse.

Il primo trend riguarda lo shopping "in compagnia dell'IA": per il 75% degli intervistati gli assistenti personali basati su IA potrebbero causare la fine della pubblicità come la conosciamo oggi e le big tech useranno gli assistenti virtuali per influenzare gli acquisti degli utenti.

Ericsson
artificial shoppers

Sempre restando nel settore della moda, il 70% dei partecipanti ritiene che la moda sarà generativa e che quindi l'IA genererà nuovi stili da seguire; il 63% ritiene anche però che molte persone potrebbero rifiutare i trend generati da IA e preferire prodotti realizzati da persone. 

Nel mondo dell’intrattenimento, l'IA potrebbe causare un cambiamento molto  profondo: secondo il 79% degli intervistati, in futuro potremo crearci film in modo interattivo, adattandoli al nostro stato d’animo del momento, e per il 68% l'IA anche sarà in grado di generare dei “cloni digitali” dei nostri amici e renderli protagonisti dei contenuti 

I gemelli digitali prenderanno il sopravvento sulla nostra vita: secondo l'80% dei partecipanti, le persone useranno delle simulazioni della vita create da IA per prendere decisioni di grande impatto come l'acquisto di una casa o su investimenti finanziari.

Già ora si sta valutando l'IA come un modo per migliorare il settore educativo e in futuro questo trend si confermerà anche nell'educazione dei figli da parte dei genitori: il 74% degli interpellati pensa che usare assistenti di IA per i compiti genitoriali aiuterà ad accrescere le capacità pratiche dei bambini.

Entro il 2030 l'IA potrebbe diventare parte integrante delle decisioni pubbliche per il 72% del campione, con lee IA sviluppate da soggetti privati che saranno più potenti di quelle generate a fini sociali/pubblici.

Il 67% degli intervistati ritiene inoltre che nel prossimo decennio l'IA sarà un "collega sempre presente" sul posto di lavoro, e sarà necessario trovare un equilibrio per bilanciare rischi e benefici. 

Il 75% dei consumatori coinvolti ritiene che, con la rapida diffusione dell'IA, in futuro sarà necessario fornire agli utenti più controllo sui propri dati e andranno definite norme che permetteranno ai cittadini di fare “opt out” rispetto all’uso delle proprie informazioni nelle soluzioni di IA.

Ericsson
data disorder

Il 59% pensa che in futuro ci sarà un problema di coesistenza di IA diverse che si acuirà nel prossimo decennio; ciò nonostante, il 74% crede che le persone continueranno a usare assistenti intelligenti anche se dovessero ricevere di tanto in tanto suggerimenti errati.

Infine, l'ultimo trend riguarda la capacità dell'IA di "custodire le chiavi della nostra vita digitale": sette intervistati su dieci pensano che cliccare su bottoni, strisciare carte e ID, ricordare dati di login non sarà più necessario perché se ne occuperà l'IA al posto nostro.  

"Il nostro studio 10 Hot Consumer Trends indica chiaramente che gli early adopter della tecnologia si aspettano che l’IA abbia un ruolo significativo nella loro vita quotidiana del futuro. Le aspettative dei consumatori sono importanti e hanno implicazioni rilevanti se pensiamo alla capacità delle reti, che dovranno poter gestire il traffico dati che ogni device genererà in futuro" ha commentato Michael Björn, Head of Research Agenda, Ericsson Consumer & IndustryLab. "Un altro importante segnale riguarda la preoccupazione che anche i più grandi sostenitori dell’AI hanno rispetto al fatto che questa tecnologia in futuro possa controllare le loro vite personali. Le aziende che lavorano con l’intelligenza artificiale devono considerare questi timori nello sviluppo delle loro soluzioni"

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