Quando si guida un colosso del settore viaggi come Booking Holdings, le crisi non sono un'eccezione ma quasi la norma quotidiana. Glenn Fogel, amministratore delegato della società che gestisce alcuni dei più noti portali di prenotazione al mondo, ha dovuto affrontare negli ultimi vent'anni una sequenza impressionante di emergenze globali: dalla bolla delle dot-com agli attentati dell'11 settembre, dalla crisi finanziaria del 2008 alla pandemia di COVID-19, passando per epidemie come la SARS, catastrofi naturali, guerre e tensioni commerciali internazionali. La sua esperienza offre uno spaccato interessante su come i leader aziendali possano sviluppare resilienza e strategie operative in contesti di incertezza permanente.
L'arte di prepararsi all'imponderabile
Nel caso di Booking Holdings, la preparazione anticipata rappresenta un elemento cruciale nella gestione delle emergenze. Fogel racconta come l'azienda avesse iniziato a elaborare piani di contingenza quando le tensioni tra Russia e Ucraina cominciarono a intensificarsi, ben prima che la situazione precipitasse. L'invasione russa dell'Ucraina divenne di dominio pubblico poche ore dopo una conference call sui risultati finanziari dell'azienda, nel febbraio 2022. Grazie alla pianificazione preventiva, la società riuscì a sostenere i dipendenti all'estero, gestire le sanzioni previste e infine decidere di sospendere i servizi di viaggio in Russia e Bielorussia nel marzo dello stesso anno.
La capacità di anticipare gli scenari non elimina l'incertezza, ma permette di reagire con maggiore rapidità ed efficacia quando l'inevitabile si verifica. Per un'azienda globale come Booking Holdings, le crisi possono manifestarsi in forme diverse a seconda delle regioni geografiche, richiedendo risposte calibrate e specifiche.
La catena di comando nelle situazioni critiche
Quando scoppia un'emergenza, Fogel non perde tempo: il primo passo consiste nel contattare immediatamente i dirigenti chiave dell'azienda, tra cui il direttore legale, il responsabile finanziario e il capo delle risorse umane. Questa cerchia ristretta di collaboratori rappresenta il nucleo decisionale che deve valutare rapidamente la natura del problema e identificare quali settori dell'attività aziendale saranno interessati. Nel caso di un conglomerato globale del turismo, le implicazioni possono variare enormemente da una regione all'altra, rendendo fondamentale un'analisi geografica dettagliata.
Con oltre 25 anni trascorsi nell'azienda, Fogel può contare su un patrimonio di esperienze che costituisce un vantaggio competitivo significativo. Come sottolinea lui stesso con un'espressione tipicamente americana, "non è il primo rodeo". Questa prospettiva storica aiuta a mantenere la lucidità: ogni crisi ha una fine, anche quando i tempi non sono prevedibili. Durante la pandemia di COVID-19, per esempio, l'amministratore delegato non sapeva quando sarebbe arrivato un vaccino, ma aveva la certezza che prima o poi ne sarebbe stato sviluppato uno.
Gestire lo stress: meditazione e allenamento quotidiano
La pressione costante richiede strategie personali di gestione dello stress. Fogel ha sviluppato due abitudini irrinunciabili che lo aiutano a mantenere l'equilibrio psicofisico: la meditazione e l'esercizio fisico quotidiano. Sebbene ammetta di non riuscire sempre a praticare la meditazione ogni giorno, l'attività fisica rappresenta per lui un appuntamento imprescindibile prima dell'inizio della giornata lavorativa.
La routine comprende sollevamento pesi leggero durante tutto l'anno e nuoto in estate. Anche quando viaggia per lavoro – cosa che accade più frequentemente di quanto resti a casa, come lui stesso racconta – Fogel non rinuncia all'allenamento, sfruttando le palestre degli hotel e approfittando delle sessioni a bassa intensità per rispondere alle email. Questa disciplina personale non è un vezzo: per chi deve prendere decisioni che influenzano migliaia di dipendenti e milioni di clienti in situazioni di pressione estrema, mantenere l'equilibrio mentale e fisico diventa una necessità professionale, non un lusso.
L'approccio di Fogel dimostra come la leadership in tempi di crisi richieda una combinazione di preparazione strategica, esperienza accumulata, rete di collaboratori fidati e cura del proprio benessere personale. In un settore come quello dei viaggi, particolarmente vulnerabile agli shock esterni, queste competenze fanno la differenza tra sopravvivere alle tempeste e naufragare.