Tecnologia AI sfida McKinsey: consulenza istantanea
3' 45''
28/10/2025

Il settore del "consulting tech" attira i venture capitalist: startup come Dialogue e Profound ottengono finanziamenti dalla Silicon Valley.

AI sfida McKinsey: consulenza istantanea

La Silicon Valley sta assistendo a una trasformazione silenziosa ma significativa nel rapporto tra tecnologia e consulenza aziendale. Negli ultimi mesi si è moltiplicato il numero di startup che puntano a democratizzare l'accesso ai servizi di consulenza strategica attraverso l'intelligenza artificiale, offrendo alternative più accessibili rispetto ai colossi tradizionali come McKinsey, Bain o Boston Consulting Group. Questo fenomeno sta ridefinendo i confini di un settore che per decenni ha operato secondo un modello consolidato: Silicon Valley sviluppa nuove tecnologie, i grandi studi di consulenza aiutano le aziende a implementarle.

L'intelligenza artificiale ridisegna il mercato della consulenza

Thomson Nguyen, cofondatore e managing partner del fondo di venture capital Saga, offre una prospettiva realistica su questo scenario emergente. Secondo lui, è improbabile che queste nuove realtà tecnologiche possano davvero competere con i giganti consolidati quando si tratta di grandi corporation. Le aziende Fortune 500 continueranno a rivolgersi ai Big Four per progetti infrastrutturali complessi, disponendo dei budget necessari per farlo.

Tuttavia, lo scenario cambia radicalmente per le imprese di medie dimensioni, quelle che fatturano meno di 100 milioni di dollari l'anno. Per queste realtà, che rappresentano la maggioranza del tessuto imprenditoriale, i costi proibitivi della consulenza tradizionale hanno sempre costituito una barriera insormontabile. È proprio questo segmento di mercato che le nuove startup stanno cercando di conquistare.

Dalle analisi di mercato alla strategia operativa

Le cifre degli investimenti parlano chiaro: nell'ultimo trimestre diversi progetti hanno raccolto capitali significativi. Profound, una piattaforma di ottimizzazione per motori di risposta, ha annunciato una raccolta fondi da 20 milioni di dollari ad agosto. A settembre è stata la volta di Parable, che con i suoi 16,6 milioni ha convinto gli investitori sulla validità di una piattaforma che monitora come i dipendenti impiegano il loro tempo lavorativo. Venerdì scorso Dialogue AI ha chiuso un round da 6 milioni dedicato all'automazione della ricerca di mercato.

L'obiettivo non è sostituire il lavoro umano, ma renderlo accessibile

Tomasz Tunguz, general partner di Theory Ventures, ha identificato cinque filoni principali in questo ecosistema emergente. Il primo riguarda i sistemi di supporto ai call center e l'automazione del servizio clienti. Il secondo comprende startup focalizzate sull'implementazione di AI e software. Poi ci sono le realtà che sviluppano strumenti per automatizzare la gestione contabile, quelle che costruiscono sistemi AI per consulenza strategica e operativa, e infine un segmento in crescita dedicato all'executive coaching automatizzato.

Quando l'intelligenza artificiale diventa consulente

PromptQL rappresenta un esempio paradigmatico di questa evoluzione. Lanciata da Hasura, unicorno dell'open-source, la piattaforma aiuta i clienti a costruire analisti AI personalizzati integrando i loro dati interni con i modelli fondazionali già in uso. Una volta implementati, questi analisti artificiali possono svolgere compiti tipicamente affidati a data scientist o ingegneri, con la capacità di apprendere e adattarsi continuamente all'ambiente operativo.

Tanmai Gopal, cofondatore e CEO di PromptQL, sintetizza il posizionamento del servizio con franchezza: "Non è paragonabile a un consulente McKinsey, ma è istantaneo". La piattaforma offre anche accesso a un team di ingegneri esperti che assistono le aziende nella gestione dei loro analisti AI, al costo di 900 dollari l'ora. Secondo Gopal, la "funzionalità killer" del sistema risiede nella capacità di fornire precisione AI su larga scala senza richiedere che i dati disordinati vengano preparati o spostati altrove.

Complementarità piuttosto che competizione

Xavier AI, che si presenta come il primo consulente strategico AI al mondo, sta attualmente chiudendo un round di finanziamento seed previsto per le prossime settimane. Il cofondatore Joao Filipe sottolinea come l'intero ambiente AI sia competitivo, ma l'opportunità rimanga massiccia. La sfida, spiega, consiste nel trovare investitori con il giusto profilo, che comprendano non solo l'AI ma possiedano anche competenze specifiche del settore.

Gopal osserva che proprio quest'anno si sta assistendo all'emergere di AI sempre più specializzate, capaci di apprendere e assorbire il contesto aziendale specifico. Questo apre opportunità significative per gli analisti artificiali, poiché è proprio in quell'ambito che si trovano i problemi più preziosi da risolvere. Tuttavia, riconosce che esiste un tipo di consulenza che rimane appannaggio esclusivo dei professionisti in carne e ossa, quella che non si basa tanto sui dati aziendali quanto su altri elementi immateriali, come le reti di contatti e l'esperienza accumulata.

Gli investitori concordano sul fatto che l'interesse per queste società è aumentato sensibilmente nell'ultimo anno. Negli ultimi nove mesi, Tunguz ha incontrato diverse startup focalizzate sulla consulenza attraverso AI, pur non avendo ancora effettuato investimenti diretti. I fondatori che operano in questo spazio ribadiscono con chiarezza la loro missione: democratizzare l'accesso ai servizi di consulenza, non sostituire completamente il lavoro umano. Un approccio che potrebbe rappresentare la chiave per una convivenza proficua tra innovazione tecnologica e competenza professionale tradizionale.

Condividi questo contenuto