Approfondimenti L'IA salverà i miner dall'halving dei bitcoin?
Marina Londei
3' 23''
23/04/2024

L'IA salverà i miner dall'halving dei bitcoin?

Il 19 aprile abbiamo assistito al nuovo "Bitcoin halving", il dimezzamento della ricompensa per il mining dei Bitcoin. L'evento, il quale si verifica ogni quattro anni, serve a rendere questa moneta meno soggetta all'inflazione rispetto alle valute fiat e a mantenere più stabile il suo valore.

Con quest'ultimo halving la ricompensa per il singolo blocco è scesa a 3,125 BTC (cioè circa 200.000 dollari) e i miner devono far fronte a profitti molto minori dati non solo dal dimezzamento, ma anche dall'aumento dell'energia necessaria per creare nuovi Bitcoin. 

L'impatto di questo evento sul mercato sarà notevole, ma molti miner, sapendo che sarebbe accaduto, hanno passato gli ultimi quattro anni a prepararsi, cercando di ridurre i costi energetici e aggiornando le flotte con macchine più efficienti.

In un recente articolo, MacKenzie Sigalos di CNBC ha portato l'esempio di Adam Sullivan, CEO di Core Scientific, azienda leader nel mining di Bitcoin, e di come si sia preparato all'halving, diversificando i propri servizi. 

"Come azienda che aveva già iniziato a scalare la propria infrastruttura durante il precedente dimezzamento, conosciamo il peso che i dimezzamenti possono avere su una compagnia se non è adeguatamente preparata" ha commentato Sullivan.

Di fatto l'halving mette alla prova la preparazione delle aziende in termini di strategie per la gestione dell'energia, di capacità software messe in campo e di robustezza delle operazioni.

Secondo gli esperti di settore, coloro che saranno capaci di produrre Bitcoin col minor utilizzo di risorse riusciranno a catturare l'interesse degli investitori e superare lo scossone del dimezzamento, mentre le compagnie che minano valute con costi molto alti dovranno affrontare molte difficoltà.

Costi operazionali più bassi implicano una maggiore flessibilità nell'uso del capitale e quindi nell'acquisto di macchine più efficienti che riducono il costo per la produzione della moneta e possono occuparsi di tipi computazioni diverse. 

Pixabay
bitcoin

Aziende come Riot Platforms o Marathon Digital hanno migliorato la propria efficienza sia acquistando nuove macchine più efficienti, sia inaugurando nuove divisioni che si occupano di operazioni accessorie al puro mining di Bitcoin.

Nel caso di Marathon Digital, la compagnia ha inaugurato di recente una divisione per la raccolta di energia che guadagna dalla conversione di gas incagliato e bio-massa in energia, venduta poi ad altre realtà. Questo servizio sussidiario abbassa significativamente il costo del mining e permette alla compagnia di continuare a generare Bitcoin nonostante l'halving. 

I miner scelgono l'IA per sopravvivere al dimezzamento

Per far fronte al dimezzamento, nell'ultimo anno c'è stato anche un notevole aumento nella richiesta di risorse di computazione e infrastruttura che potesse supportare i carichi di lavoro dell'intelligenza artificiale. 

CoinShares, banca europea di investimenti di asset digitali, ritiene che nel prossimo futuro sempre più miner si dedicheranno ad applicazioni di intelligenza artificiale per via del maggior potenziale di ricavo. Firme come BitDigital, Hive, Hut 8, Terawfulf e Core Scientific hanno già dedicato parte del loro arsenale per eseguire operazioni di IA, o hanno in programma di farlo.

Passare dal mining di Bitcoin all'IA non è però così semplice: i requisiti dei data center e della rete sono molto diversi e non basta riconvertire l'infrastruttura esistente, ma occorre acquistare nuove macchine; bisogna inoltre considerare che bisogna formare i dipendenti su skill specifiche dedicate all'IA. 

Secondo gli analisti di CoinShares, le realtà più piccole difficilmente riusciranno a concludere questa transizione e diversificare i propri servizi. "I siti di mining dei Bitcoin possono essere riconvertiti se soddisfano le caratteristiche richieste per l'high performance computing. Molti data center esistenti in Nord America non le soddisfano" ha affermato Sullivan.

La sua compagnia ha iniziato a diversificare i servizi nel 2019 e ha costruito data center specializzati esclusivamente nell'esecuzione di applicazioni a elevata potenza computazionale, ottenendo un ricavo di circa 100 milioni di dollari. 

L'evoluzione dei data center sembra quindi essere desinata solo alle compagnie già preparate o chi ha un capitale sufficiente da investire nell'espansione dei propri servizi; al contrario, i miner più piccoli rischiano di interrompere la propria attività. 

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