Scenario Il lato sociale dell'intelligenza artificiale
Marina Londei
1' 42''
29/11/2023

Man mano che l'intelligenza artificiale si calerà in profondità nelle relazioni tra uomo e macchina, sarà necessario migliorare la sua connotazione sociale.

Il lato sociale dell'intelligenza artificiale

Quando si parla di IA si fanno considerazioni prettamente tecnologiche senza considerare che questa tecnologia è calata in un contesto sociale che non si può più ignorare.

Di recente Andrei Barbu, ricercatore dell'MIT, ha parlato della connotazione sociale dell'intelligenza artificiale e di come i modelli potrebbero evolvere per migliorare nelle interazioni sociali, assumendo comportamenti più "umani".

Oggi i modelli hanno delle notevoli carenze sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista qualitativo dei benchmark. Barbu si concentra proprio sul secondo aspetto, spiegando la capacità di avere interazioni sociali da parte dei tool di IA viene spesso ignorata.

Considerando che l'intelligenza artificiale è diventato un fenomeno sociale e le interazioni uomo-macchina si fanno sempre più frequenti, non è più possibile separare le due cose e ignorare gli impatti sulla società.

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intelligenza artificiale

Barbu propone lo sviluppo di simulatori di agenti sociali, ovvero modelli di IA in grado di riconoscere e replicare i comportamenti umani in modalità "zero shot", cioè senza usare dati di training ma semplicemente imparando dall'osservazione diretta.

Questi agenti dovranno incorporare nozioni come l'aiuto, la cooperazione, lo scambio di conoscenza e anche l'opposizione per mimare le interazioni umane di base. Barbu fa l'esempio del gioco degli scacchi: così come le persone, gli agenti devono essere in grado di imparare a giocare semplicemente osservando altri agenti, senza avere una conoscenza pregressa.

Queste capacità possono essere particolarmente utili per analizzare le disabilità sociali generando video e immagini specifici per diversi tipi di problematiche sociali, analizzando cosa succede in diversi gruppi di persone. "Forse un giorno saremo in grado di sviluppare test per disabilità sociali che hanno spiegazioni oggettive associate, esattamente come si misura la pressione del sangue".

Barbu ritiene che in futuro l'IA sarà in grado di insegnarci, lavorare con noi e adattarsi ai nostri scopi, migliorando le nostre capacità. Difficile dire fino a che punto si spingeranno queste capacità, ma vale la pena preparare il terreno per cogliere tutte le possibilità d'innovazione.

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