Un incendio scoppiato venerdì sera in un datacenter della Corea del Sud ha mandato in tilt l'intera infrastruttura digitale governativa del paese, lasciando oltre 600 servizi e-government completamente inaccessibili ai cittadini. L'incidente, causato da un errore tecnico durante la sostituzione di una batteria agli ioni di litio, ha sollevato interrogativi sulla vulnerabilità dell'amministrazione digitale sudcoreana e sulla sua dipendenza da un'unica struttura centralizzata. La situazione ha costretto il governo a ricorrere a canali alternativi come i social media e servizi cloud esterni per mantenere i contatti con la popolazione.
L'incidente che ha paralizzato Seoul digitale
Il rogo si è sviluppato presso il datacenter gestito dal National Information Resources Service (NIRS), l'ente responsabile dei servizi digitali governativi sudcoreani. Secondo i media locali, alcuni tecnici stavano sostituendo una batteria agli ioni di litio quando hanno involontariamente innescato l'incendio. Come spesso accade con questo tipo di batterie, le fiamme si sono propagate rapidamente raggiungendo ben 234 unità, mentre i vigili del fuoco hanno faticato enormemente per domare il rogo.
La gravità della situazione è emersa immediatamente quando il governo sudcoreano ha dovuto ricorrere al blog ospitato su Naver, un servizio cloud locale, per pubblicare i numeri di telefono dei vari dipartimenti governativi. Anche il sistema email governativo era infatti completamente fuori uso. Domenica sera, il Ministero dell'Interno e della Sicurezza ha comunicato di aver ripristinato solamente 30 servizi, lasciandone ancora 617 offline.
Quando la tecnologia cinese sfida Washington
Parallelamente alle difficoltà tecniche asiatiche, il colosso cinese dei droni DJI ha subito una battuta d'arresto legale negli Stati Uniti. La compagnia aveva intentato una causa l'anno scorso per essere rimossa dalla lista delle aziende affiliate all'esercito cinese, ma il giudice distrettuale Paul L. Friedman ha respinto le argomentazioni dell'azienda. La decisione si basa sul coinvolgimento di DJI con il National Enterprise Technology Center cinese, considerato parte della base industriale della difesa nazionale.
Nonostante DJI sostegna di non permettere l'uso militare dei propri droni e di non essere affiliata alle forze armate cinesi, il tribunale ha ritenuto questi argomenti irrilevanti. Le autorità statunitensi stanno attualmente valutando se vietare completamente la vendita dei droni DJI per motivi di sicurezza nazionale, rendendo la posizione dell'azienda sempre più precaria nel mercato americano.
L'India punta sulla doppia autenticazione
In un contesto di crescente attenzione alla sicurezza digitale, la Banca Centrale indiana ha stabilito che tutti i pagamenti digitali nel paese dovranno utilizzare l'autenticazione a due fattori entro il 1° aprile 2026. La normativa si applica alle banche e ad altri fornitori di servizi di pagamento, con eccezioni per transazioni di basso valore di persona e pagamenti ricorrenti oltre il primo della serie.
Curiosamente, nonostante i riconosciuti problemi di sicurezza degli SMS e la diffusione delle frodi telefoniche in India, la nuova regolamentazione continua a permettere l'invio di password monouso tramite messaggi di testo. La decisione appare particolarmente discutibile considerando l'ampia disponibilità di metodi di autenticazione più sicuri sul mercato.
Nuovi strumenti per aggirare la censura
L'organizzazione GreatFire.org, nota per il suo impegno nel monitorare e contrastare il Grande Firewall cinese, ha lanciato una nuova rete privata virtuale progettata specificamente per resistere agli ambienti di censura più severi. Il servizio utilizza quattro diversi metodi di aggiramento e offre funzionalità di tunneling selettivo, permettendo agli utenti di scegliere quali applicazioni far passare attraverso la VPN.
Dopo un periodo di prova gratuito di 30 giorni, il servizio richiede un pagamento per continuare l'utilizzo. La VPN è già disponibile per dispositivi Android tramite Google Play o download diretto, mentre per iOS è necessario accedere all'App Store. Una versione desktop è attualmente in fase di sviluppo.